FREE FALL JAZZ

Il nome del gruppo, indica in maniera esplicita le diverse generazioni che lo formano. Nato nel 2011 come Trio, edito da AristsRecondingCollective 2011, e diventato poi quartetto con l’aggiunta di Oliver Lake per il tour del 2015, durante il quale è stato registrato il materiale per questo CD. Registrato dal vivo in Germania, dopo l’ottima performance al Jazz&Wine di Cormons dove ne fui testimone, il quartetto ha acquisito ancor maggior spontaneità ed energia, cosa abbastanza rara nella musica improvvisata. Il quartetto, oltre Lake che non ha bisogno di molte presentazioni, presenta il pianista Michael Jefry Stevens e il bassista Joe Fonda. I due, rispetto a Lake abbastanza poco conosciuti, sono forti però di una collaborazione più che trentennale con musicisti del calibro di Anthony Braxton o Wadada Leo Smith, e formano la spina dorsale del quartetto, sia per la musica che per la scrittura. A completare il quartetto, Emil Gross, giovane batterista e percussionista austriaco, che dal primo trio ha avuto una crescita esponenziale notevole. I brani, non registrati in maniera consequenziale, aprono con il movimentato Rollin’ sostenuto da una linea di basso potente, mentre il lungo Me without Bella, pezzo più convincente dell’album, dopo una partenza in un’atmosfera inquietante caratterizzata dall’arco di Fonda si sviluppa poi in maniera ritmica lasciando piano e sassofono liberi di improvvisare. Mantra #2, si  apre in modo più riflessivo ma diventa ben presto  veicolo per le improvvisazioni, più radicali di sax e piano con l’aggiunta anche di Fonda. Brano dove il pianismo di Stevens risplende di brillante raffinatezza. È facile immaginare che questo gruppo, collettivamente e individualmente, se avrà la possibilità di continuare a sviluppare il proprio discorso, potrà diventare punto di riferimento nell’evoluzione della musica creativa, miscelando al meglio generi, tradizione, struttura e Free Jazz. E visto che siamo sotto Natale tenete conto nei regali.
(Maurizio Zorzi)

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