Dopo numerose collaborazioni tra sideman e co-leader ecco il primo disco di esordio come leader del trombonista Filippo Vignato, alla guida di un trio italo-franco-ungherese. Trio formato oltre dal leader al trombone ed elettronica, dal francese Yannick Lestra al fender rhodes e dall’ungherese Attila Gyarfas alla batteria. Come viene indicato da Vignato, nelle note di copertina, è il suono, inteso come respiro plastico, il centro della ricerca di questo lavoro. In effetti tutto si plasma intorno al suono del trombone, nesso tra il respiro e il suono. E’ il trombone, dove respiro e suono si fondono, a creare lo sviluppo di questa ricerca. Scrittura, ricerca musicale e libera improvvisazione fanno da spina dorsale al cd. Ma non solo, numerosi sono gli accenni più o meno velati al rock prog (Provvisorio) o al rock più potente (Stop This Snooze) oppure alla psichedelia (Square Bubbles e Lev & Sveta). Ma tutte queste influenze sono sempre sotto controllo da parte dei tre, che riescono a convogliarle in una ricca fusione con il jazz odierno, creando un nuovo sentiero per l’esplorazione del linguaggio musicale contemporaneo. Sono convinto che questo disco coinvolgerà molti, anche non avvezzi al jazz, proprio per la capacità del trio di miscelare molte forme musicali. Se ancora ce ne fosse bisogno, Vignato non ancora trentenne, dimostra che esiste una ricca schiera di giovani (e non) musicisti italiani che meritano di giusta considerazione. Naturalmente bisogna farli suonare…
(Maurizio Zorzi)