FREE FALL JAZZ

Ronald Shannon Jackson's Articles

Tocca segnare un’altra grande perdita nel lungo e tristemente ricco registro di questo 2013: il batterista Ronald Shannon Jackson se n’è andato ieri. 73 anni, nativo di Forth Worth (Texas), dov’era tornato a vivere negli anni ’90, Jackson era affetto da leucemia, ma la malattia non gli aveva impedito di restare attivo quasi fino alle fine: è del Luglio 2012 la sua ultima esibizione presso la città natale (l’estate precedente invece era stato anche dalle nostre parti, al festival di Sant’Anna Arresi, in compagnia di altri due pezzi da novanta come Melvin Gibbs e Joe Bowie).

Spesso ricordato per i suoi trascorsi free jazz accanto a Ornette Coleman, Albert Ayler e Cecil Taylor o ancora per il progetto Last Exit, Jackson era in realtà un musicista dall’apertura mentale a 360 gradi che cercava di approcciarsi a suoni e mondi normalmente snobbati dai cosiddetti “sperimentatori”: era questo l’obiettivo della Decoding Society, il collettivo da lui fondato alla fine degli anni ’70 e in cui hanno transitato musicisti di altissimo livello come lo stesso Melvin Gibbs e Vernon Reid, chitarrista dei Living Colour, che lo ha definito “il suo mentore”.

Proprio le parole di quest’ultimo sono le migliori per ricordarlo: “Shannon non era un avanguardista ‘ideologico’.  Certo, anche lui faceva musica da un punto di vista non allineato, ma non escludeva il pop e il rock. A differenza di altri della sua stessa generazione, a lui non dava fastidio che la musica pop andasse per la maggiore. Sintetizzava il blues con i ritmi africani attraverso gli occhi di una persona che dava sfogo ad ogni tipo di emozione. Lo scontro di valori così differenti nella sua musica rappresenta davvero bene la cultura americana”. (Nico Toscani)