FREE FALL JAZZ

Chris Greene's Articles

La scena musicale americana, offre oggi davvero un ricco campionario di validi improvvisatori, più o meno giovani, con un bagaglio di esperienze musicali maturate molto variegato, cioè non più inquadrabili come un tempo in singoli e precisi ambiti stilistici, ma per lo più sono poco conosciuti in Italia e meriterebbero senz’altro maggior attenzione. D’altronde una certa vulgata, ripetuta tendenziosamente come un mantra, da tempo propaganda l’idea che il jazz più creativo e aggiornato si faccia ormai in Europa e che in Italia, in particolare, abbiamo sufficienti validi musicisti da non aver alcuna necessità di presentarne al pubblico di americani, specie se questi rientrano in ambiti stilistici considerati pregiudizialmente ormai superati. Un comportamento, che dietro ad una apparente facciata di progressismo, in realtà nasconde solo un nazionalismo di convenienza e un approccio settario, pure abbastanza incolto. (Continua a leggere)