FREE FALL JAZZ

Si è svolta nel pomeriggio di sabato la conferenza stampa di presentazione della tradizionale manifestazione jazzistica bergamasca, alla presenza del nuovo direttore artistico Dave Douglas, dell’addetto stampa Roberto Valentino e di un rappresentante della amministrazione cittadina. Giunto all’edizione numero 38, Il festival si svolgerà nella settimana che va dal 13 al 20 Marzo nella collaudata struttura organizzativa, che prevede cioè, oltre alle tre serate del fine settimana al Teatro Donizetti, una cornice di manifestazioni collaterali (proiezione di film a soggetto jazzistico, incontri formativi con le scolaresche cittadine e concerti) da svolgere in altre sedi sparse per la città, tra cui l’Auditorium di Piazza della Libertà e il Teatro Sociale in Città Alta. La direzione artistica ha voluto spiegare il tema progettuale del cartellone approntato, che si proietta su una idea di modernità in ambito di musica improvvisata espressa in termini di un mainstream musicalmente ormai globalizzato e aggiornato, in cui il jazz e la sua tradizione costituiscono solo il collante principale, il filo conduttore che cuce un mix di linguaggi diversi, cui ormai tutti gli improvvisatori attingono. Lo stesso Douglas ha voluto precisare come oggi occorra rinnovare il vetusto concetto di avanguardia, per molti ancorata all’idea di una esperienza di libera improvvisazione ormai ampiamente storicizzata, caratteristica degli anni ’60 e ’70.  Spazio è stato anche dato a proposte che vedono come leader progettuale delle donne, ormai numerose e protagoniste sulla scena contemporanea alla pari dei colleghi uomini.

È perciò un cartellone, per quel che ci riguarda, vario e musicalmente sostanzioso, comprensibilmente un po’ prudente, vista la mancata presenza di ardite sperimentazioni, ma estremamente compatto e ben assortito. Manca il solito nome di richiamo, sempre presente nelle edizioni precedenti e per lo più utile ad accontentare il pubblico più provinciale e a fare titolo giornalistico, ma che non di rado si rivela poi abbastanza deludente.

Scorrendo i nomi e partendo dalle tre serate clou, il venerdì aprirà Geri Allen in piano solo nel riuscito progetto già presentato discograficamente sulle musiche di Detroit (lei stessa è cresciuta in quella città) della Motown anni ’70, tra temi di Marvin Gaye, Stevie Wonder e Michael Jackson. Seguirà uno dei tenorsassofonisti di maggior classe sulla scena internazionale, ossia Joe Lovano con il suo Classic Quartet.

Sabato l’esordio toccherà ad una star odierna del clarinetto come Anat Cohen, una virtuosa del suo strumento già premiata dai referendum del magazine americano Down Beat, che muovendosi nel territorio del mainstream jazzistico miscelato alla musica brasiliana, riesce col suo quartetto a darne una interessante versione aggiornata. La conclusione della serata toccherà al Trio di Kenny Barron, una certezza, ma fors’anche la proposta più tradizionale dell’intero cartellone.

La giornata di domenica sarà in gran parte dedicata ai batteristi. Nel pomeriggio all’Auditorium il concerto del quintetto di Mark Guiliana (in realtà Douglas ha voluto precisare che il suo cognome sarebbe Giuliana, di origine quindi italiana,  ma un errore di compilazione dei dati anagrafici negli U.S.A. dei parenti emigrati ha fatto rimanere quel cognome pronunciato con la “g” dura), uno dei drummer di punta dell’attuale scena newyorkese, mentre la serata finale al Donizetti proporrà il progetto Wicked Knee di Billy Martin (quello del noti Medeski, Martin & Wood) con nelle fila solisti di alto livello come Steven Bernstein alla tromba slide e Curtis Fowlkes al trombone. Si chiuderà la manifestazione con Moholo “5 Blakes” del batterista sudafricano Louis Moholo, con la presenza di eccellenti sideman tra cui il già acclamato Alexander Hawkins al pianoforte.

Molto interessante sarà anche la serata del giovedì al Teatro Sociale con il jazz italiano ben rappresentato dal progetto Tradition Today di Franco D’Andrea, con special guest Han Bennink e il quintetto del trombonista Ryan Keberle & Catharsis, già rising star nell’ultimo Critics Pool del Down Beat che, con la presenza della cantante cilena Camila Meza e la tromba afro-cubana di Mike Rodriguez, assai stimata dallo stesso Dave Douglas, presenterà un moderno progetto profumato di Latin-Jazz.

Completano il cartellone altre interessanti proposte pomeridiane nelle altre sedi previste: l’anomalo concerto (gratuito) in duo di sax, Tino Tracanna e Massimiliano Milesi, e sabato, il progetto high-energy scandinavo Atomic, tra free storico e camerismo europeo. Il trio di Markelian Kapedani si esibirà nell’ormai tradizionale concerto  mattutino domenicale all’Auditorium di Piazza della Libertà.
(Riccardo Facchi)

Informazioni e prevendite: biglietteria del Teatro Donizetti tel 035 4160601/02/03

Sito internet: www.teatrodonizetti.it

Ufficio Stampa  R. Valentino: tel. 3355201930

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