FREE FALL JAZZ

Dietro il nome di questo quartetto si cela l’inconfondibile Guido Mazzon. Per i più giovani, ma anche no, basti sapere che Guido è stato uno dei musicisti più in vista di una stagione indimenticabile per la musica creativa e di avanguardia: gli anni ’70. Prima con il suo Gruppo Contemporaneo, poi in solo, quindi in duetti con Andrea Centazzo e Mario Schiano, i concerti alla Statale ecc. Eh già, forse io sono un nostalgico, “noi credevamo e crediamo ancora”* – una citazione… Ok, si vede che sono proprio un nostalgico!!! –  ma quella della fine dei ’70 fu proprio una stagione incredibile. Le basi della nuova musica di ricerca partono proprio da lì, ma, tranne un bel ricordo di Angelo Olivieri verso la musica di Mario Schiano, pochi se ne ricordano. Guido, come molti altri, purtroppo è stato lasciato in un angolo, anche se la sua presenza in registrazioni importanti, vedi con l’Instabile Orchestra o con l’ottima Invasion Orchestra di Andrea Centazzo, è ancora di rilievo. Inutile rinfocolare vecchie polemiche sul perchè e percome, ma questi musicisti hanno ancora molto da dire, è quindi con molto piacere recensisco questo CD. Il quartetto, oltre Guido alla tromba e cornetta, è composto da Nicola Cattaneo alla chitarra acustica ed elettrica, Franco Cortellessa alla chitarra baritona e classica e Peppe Leone alle percussioni. Le musiche che si ascoltano, come anche Enrico Rava sottolinea nelle note di copertina, hanno diversi sapori: dall’iniziale ‘Squirrel Crossing’, con partenza introspettiva che si sviluppa in un dialogo nervoso tra chitarra e tromba per ritornare alla pacatezza iniziale, al danzante ‘Lampedusa All’Alba Pt. 1′, dove la tromba è decisamente free, al funkeggiante ‘Lampedusa All’Alba Pt 2′, dove si inserisce una citazione (ironica?) dei Weather Report, scivolando tranquillamente fino al picco con ‘Jojar’ (un titolo di Roscoe Mitchell). Echi free e danzabilità alla Art Ensemble si fondono con Don Cherry nell’introduzione di ‘The Call’, e il tributo aumenta ancora con ‘Odwalla’, eseguita in una nuova forma, dandogli nuova linfa. Il finale ‘Samia’ è della serie”pensavate di aver capito tutto?”, e quindi… Aspettiamo il resto? Sono tutti brevi bozzetti, dove le note che si aspettano certe volte non arrivano, ma quelle che ci sono, sono quelle giuste! Sì, questo è ancora Guido Mazzon. (Maurizio Zorzi)

* Gaetano Liguori Idea Trio “Noi Credevamo (e crediamo ancora) Bull Record 060 – 2011

Website di Guido Mazzon

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