FREE FALL JAZZ

uagliò lo dico io quando basta's Articles

Tyshawn Sorey descrive “trans-idiomatico” il suo approccio alla musica. Ok, ne prendiamo atto. E’ il batterista dei Five Elements di Steve Coleman. Nelle note di copertina scrive che le dieci canzoni di ‘Oblique-I’ sono parte di un corpus di quarantadue, scritte nel giro di quattro anni (2002-2006) in seguito ad una lunga conversazione con Anthony Braxton, musicista che gli ha pure fatto da mentore in passato. Per finire, cita fra i suoi ispiratori di quel quadriennio, oltre a Braxton e Coleman, gente come Henry Threadgill, Bela Bartok e Karlheinz Stockhausen. A questo punto è difficile aspettarsi un disco stile Kenny G, ma questo già dalla copertina lo si poteva escludere. Battutacce a a parte, ‘Oblique-I’ è un album di musica cerebrale e geometrica che fan ben poco per venire incontro all’ascoltatore. Assieme al batterista troviamo la chitarra di Todd Neufeld, vicina a Libery Ellman e Mark Ribot, il piano (elettrico e non) di John Escreet, il sax di Loren Stillman e il basso di Chris Tordini. (Continua a leggere)

Le strizzate d’occhio tra musica jazz e cartoni animati sono qualcosa che parte molto da lontano: si pensi a Benny Goodman che partecipa alla colonna sonora del ‘Musica Maestro’ di Disney (1946) o a Louis Armstrong che, in carne ed ossa, introduce un episodio di Betty Boop (addirittura 1932). Noi, senza pretese esaustive (ci mancherebbe), vogliamo giocare “all’inverso” e, anzichè citare gli innumerevoli jazzisti che si sono prestati ai disegni animati, peschiamo tre cartoni che si sono prestati al jazz. Lo sappiamo, ci sarebbero anche gli Aristogatti: nulla contro di loro, anzi, ma sarebbe stata una scelta fin troppo ovvia. E poi ‘Tutti Quanti Voglion Fare Jazz’ ci ha abbondantemente scorticato le sfere del dragone. (Continua a leggere)