FREE FALL JAZZ

Super Mario Bros's Articles

Grazie internet. Davvero: quando dicono che prima di internet si stava meglio, la gente usciva di casa e i treni arrivavano in orario, beh, non credetegli. Anzi, mandateli a quel paese. Perché poi una mattina navigando scopri cose come i Meine Meinung, che ti fanno sentire una persona indubbiamente migliore. Nel dettaglio, si tratta di tre giapponesi folli (sorpresa sorpresa) che fanno anche musica originale, ma che meritano la nostra stima e il nostro rispetto soprattutto per aver riarranggiato in chiave jazz le musiche del mitologico Super Mario Bros 3. Il video lo proponiamo qui sotto: chi di voi è “adepto” si godrà anche i dettagli del “”"look”"” (virgolette approssimate per difetto). La stessa cosa pare l’abbiano fatta anche con Final Fantasy, nel caso scorrete tra i correlati.

Chi ci legge sarà di certo familiare col nome di Carlo Cimino: è uno “dei nostri”. Oltre ad aiutarci ad imbrattare queste pagine però, il buon Carlo suona anche il contrabbasso con gli Amanita, il cui debutto ‘Gente A Sud’ (Zone Di Musica, 2011) si è rivelato proprio un bel dischetto. E non fate i malpensanti: non lo diciamo “perché è un amico”, anzi, sarebbe stato un vero peccato non parlarvene solo per questo. Assieme a lui ci sono il chitarrista Raul Gagliardi e il batterista Maurizio Mirabelli, a chiudere un triangolo che può sembrare un limite solo ai meno attenti: “La scelta del trio è anche indirizzata verso possibili aperture in futuro: possibili ospiti che proprio una formazione come questa ti permette di accogliere senza nessun problema. A volte capita di suonare con degli strumenti a fiato e la cosa non ci dispiace affatto, anzi!”. Il loro è un jazz dalle sonorità “delicate” e a tratti persino malinconiche, ma capace anche della zampata graffiante al momento opportuno; protagonista è soprattutto l’interazione tra la compatta sezione ritmica (che pure si ritaglia i suoi spazi in prima fila) e la solista di Gagliardi, il cui tocco mi ricorda in parte quello del veterano Jim Hall: “Massimo rispetto per lui – precisa il chitarrista – ma non vi è un unico riferimento chitarristico. Apprezzo molti chitarristi diversi: da Wes Montgomery a Scofield, da Frisell a Django, da Metheny a Rosenwinckel, ma ascolto anche musica priva di chitarra e non mi cambia molto. Di solito valuto la musica pezzo per pezzo, e nel gusto una parte importante la occupa la composizione in sé. Non mi pongo tanti problemi se un pezzo viene dal rock o dal pop, o se è cantato o strumentale”. (Continua a leggere)