FREE FALL JAZZ

Streets The Clown's Articles

Gli americani il nuovo album di Charles Gayle (musicista che abbiamo già approfondito in precedenza) lo definirebbero return to form. La “forma”, nel dettaglio, sarebbe grossomodo quella che lo ha reso famoso. Il sassofonista newyorkese torna dunque a muoversi in territori free jazz dopo una fase straight (in cui è tornato anche al piano, suo strumento d’origine) un po’ a corrente alternata, che col senno di poi sembra più un modo per dire “guardate, sono bravo anche a fare la roba più calma” che figlia di una precisa urgenza espressiva, ma tant’è. Seppure non manchino momenti durissimi (si veda la corrosiva ‘Tribulations’), rispetto al passato ‘Streets’ (come le strade della grande mela in cui Gayle ha a lungo vissuto, ma anche come Streets The Clown, il mimo che talvolta egli stesso porta in scena) suona meno caustico, di certo non “radicale” quanto un ‘Repent’ o come i pezzi più lunghi di ‘Touchin’ On Trane’; anche la durata dei singoli brani resta più o meno contenuta, assestandosi attorno a una media di 7/8 minuti. (Continua a leggere)