L’atteso ritorno del sassofonista svedese Mats Gustafsson è il primo asso nella manica della seconda parte di Centrodarte70. Gustafsson, già protagonista delle nostre rassegne con The Thing, con Spazio-Suono Lab, e più di recente con Fire!, suonerà in solitudine (sassofoni) venerdì 16 settembre, in esclusiva italiana. (Continua a leggere)
‘Conversations I’ parte e per un po’ non succede molto: solito free jazz sghembo, qualche strombazzata qui e lì, giusto un’altra tacca da aggiungere alla discografia di Roscoe Mitchell. Poi dopo 3 minuti i nostri partono per la tangente e ‘Knock’N'Roll’, questo il titolo della prima traccia, si trasforma in una specie di cataclisma: un muro del suono impressionante e gratuitamente violento che, a conti fatti, resta quasi l’unica cosa da ricordare. Non che siano i primi a tentare la carta dell’impatto, anzi, ma impressiona come in tre siano in grado di fare casino per trenta.
Per il resto il disco scorre via tra alti e bassi lasciando poche tracce: il sax di Mitchell preferisce mantenersi su atmosfere calme, giocando, come suo solito, con gli spazi, ma i risultati non incidono (i 15 soporiferi minuti di ‘Distant Radio Transmission’ sono qualcosa di insostenibile). (Continua a leggere)
Dei bei tempi in cui Raitre irradiava Schegge ne abbiamo già parlato ai tempi del Picture This con protagonista Jimmy Giuffré. Il filmato di oggi arriva dalla stessa trasmissione, e ci regala la Art Ensemble Of Chicago in una data di Roma del 1981, periodo invero strano per il free jazz (argomento quest’ultimo che magari approfondiremo prossimamente. Lo so che l’abbiamo detto anche per tanta altra roba, ma dateci solo tempo e modo). La performance è, al solito, di quelle pittoresche, e il quintetto è quello tipico di quegli anni, con Lester Bowie, Joseph Jarman, Roscoe Mitchell, Malachi Favors e Don Moye.