FREE FALL JAZZ

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Ebbene sì, la nostra vita dissoluta, fatta di cocktail, superalcolici, feste faraoniche e, ogni tanto, un pochino di quella musica di cui ci fingiamo colossali esperti per poi imbucarci alle feste e ai backstage, comincia a chiedere il conto. No, non solo quello del ristorante Chez Voulevant, che tanto arriverà a Renzo Arbore: la nostra capacità di recupero è mutilata dal caldo asfissiante e scrivere ci fa ancora più fatica di prima. (Continua a leggere)

Questo trio (Battista Lena, chitarra; Enzo Pietropaoli, basso; Fulvio Sigurtà, tromba e flicorno) mi riporta indietro negli anni. Come nota anche lo stesso Pietropaoli, studiando il passato si impara per il futuro. E infatti la grande rilassatezza delle musiche eseguite riporta alla mente, almeno nel mio immaginario personale, dovuto forse a libri e film letti e visti, locali fumosi ma tranquilli di qualche “cave” parigina. La mancanza della batteria contribuisce a questa sensazione di rilassatezza, e ciò determina anche il titolo del CD (anzi, del SuperAudioCd, realizzato  a Volterra con tecniche di registrazione notevoli). Ma quello che si ascolta non è un classico disco di “intrattenimento” serale in compagnia di una bella donna, tutt’altro. Il riferimento di partenza è sicuramente una di quelle formazioni di Chet Baker “drumless”, anche se qui manca la drammaticità dello stesso Chet, ma la ricerca delle sonorità che realizza il trio produce un risultato molto personale. Questo sicuramente dovuto alle capacità dei singoli musicisti, ognuno campione del proprio strumento, anche se  personalmente preferisco Sigurtà alla tromba piuttosto che al flicorno. (Continua a leggere)