FREE FALL JAZZ

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Dayna Stephens è uno dei molti talentuosi giovani che sgomitano per un posto al sole nell’affollatissimo panorama jazzistico, quello più idiomatico e mainstream, odierno. Ha suonato con Terence Blanchard, Tom Harrel, Albert Heath, Josh Roseman e un sacco di altri. Oggi è alla sua seconda prova da leader, alla guida di un quartetto molto solido (Aaron Parks al piano, Kiyoshi Kitagawa al contrabbasso, Donald Edwards alla batteria) con cui mette in luce le sue grandi doti di sassofonista, ovviamente, e di compositore dallo stile intrigante e originale. Con un suono caldo e avvolgente, mai sopra le righe, Stephens sviluppa le sue improvvisazioni in maniera allusiva, pensosa, facendo suo lo stile obliquo di Wayne Shorter. Lo possiamo sentire subito in un classico come ‘Skylark’ che apre l’album quasi in punta di piedi, come una spettrale bossanova dove la tonalità viene suggerita ma mai affermata del tutto, creando un clima sfuggente e misterioso in cui sono le soffuse melodie di sax e piano a fare da centro di gravità. ‘Kwooked Stweet’ è un post bop veloce e impulsivo, con un bel lavoro di tromba da parte dell’ospite Michael Rodriguez, con sezioni timbricamente più dense sotto il comando del sax e quasi aeree quando entra in gioco la tromba, nel segno di una melodia umbratile e un po’ enigmatica. (Continua a leggere)