FREE FALL JAZZ

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Il 2016 ha segnato pure il ritorno di Lonnie Smith con un bel disco nuovo fiammante su Blue Note. Di sicuro prima o poi ne parleremo qui sopra, visto che si tratta pure di un bell’album. Intanto cogliamo l’occasione per rivedere e risentire il Doc in azione, in un concerto americano di tre anni fa.


Mai abbastanza lodato, Grant Green è stato in realtà uno dei grandi protagonisti del jazz degli anni ’60, grazie ad una memorabile serie di album Blue Note in cui aggiornò il linguaggio della chitarra. Il suo stile, fatto in primo luogo di lunghissime sequenze di note singole staccate e cristalline più che di accordi, nasce dal desiderio di emulare gli strumenti a fiato, e proprio seguendo questo principio Green trasporterà per primo sul suo strumento l’improvvisazione modale, che proprio in quegli anni aveva trovato larga diffusione. Tutte queste caratteristiche, assieme ad una grande capacità di comunicazione e divulgazione, ne fanno una sorta di Freddie Hubbard della chitarra. ’Talkin’ About’ è solo uno dei molti album incisi in quegli anni, ma mi piace sceglierlo per una serie di motivi. (Continua a leggere)

Sabato 06 febbraio sarà il funky groove ad alto carico energetico del James Carter Organ Trio ad inebriare il pubblico del Jazz Club Ferrara con un concerto che affonda le radici nel soul jazz degli anni ’60. A fianco del leader, che da sempre si contraddistingue per la straordinaria tecnica applicata ad ogni genere di strumento a fiato, troviamo Gerard Gibbs all’organo e Alex White alla batteria. (Continua a leggere)

Jimmy Smith è uno di quei musicisti che, purtroppo, non abbiamo ancora trattato qui dentro. Un vero peccato. Con la promessa marinaresca di tornarci su, di qui a dicembre (come sarebbe a dire “di che anno?”), vi proponiamo questo bellissimo concerto del ’69, in trio assieme a Eddie McFadden e Charles Crosby.


Un repertorio di classici della carriera John Coltrane. Una rilettura che ne metta in luce la continuità reciproca e quanti rimandi vi siano, in essi, al passato del jazz. Una grande carica rhytm’n'blues, genere in cui Coltrane si fece le ossa. In un organ trio. Una performance paurosa per trasporto, energia, esplorazione, attualizzazione e gradevolezza. Un miracolo? Quasi… si parla di James Carter e del suo incredibile organ trio! Già pubblicato da poco dagli amici di Tracce di Jazz, ma repetita iuvant.


YouTube è prodigo di tesori, basta mettersi lì a cercare. Il tesoro di oggi però è stato scoperto nel migliore dei modi, cioè per caso, fra i related di un altro video di James Carter – già, dimenticavo, perché si parla di lui, e quindi si parte dal livello stellare. Questa esibizione tedesca risale, come avrete già letto, al 2004 e vede il fantastico organ trio di James Carter suonare per quasi due ore, più precisamente per 1:55:23. Non potevamo aspettare fino a domenica. Per Carter valgono le parole che i Motörhead hanno cantato per Triple H: “Bow down to the king!”