FREE FALL JAZZ

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Innanzitutto un’esortazione che mi pare doverosa, altrimenti la mia coscienza non mi lascerebbe in pace: attenzione. Fate MOLTA attenzione. Quando vi approcciate all’ascolto di questo disco, assicuratevi di non tenere il volume troppo alto pigiando play: si apre a tradimento con uno strepito di sax che pare una via di mezzo tra unghie che strisciano su una lavagna e la sgommata apocalittica di una corsa clandestina. Io non lo sapevo, e premere quel fatidico play mi ha estorto blasfemie. In verità qualche blasfemia me l’ha strappata anche il resto dell’ascolto, ma procediamo con ordine.

La storia vuole che Gayle si vide sfumare, nei lontani anni ’60, la possibilità di incidere un disco per la ESP nel momento in cui l’etichetta era la principale ambasciatrice del free jazz nel suo periodo di massimo splendore. Oggi, quasi 50 anni dopo, un disco del sassofonista newyorkese su quella etichetta esce per davvero, ma chi si aspettava una buona replica all’ottimo ‘Streets’ di qualche mese fa è destinato a rimanere deluso. ‘Look Up’ contiene materiale risalente al 1994, con ogni probabilità il miglior periodo della carriera di Gayle, il problema vero è la registrazione completamente amatoriale che rende l’ascolto arduo anche per le orecchie più audaci. (Continua a leggere)

Rhythm Is A Dancer. Chi attualmente gira attorno alla trentina di certo ricorderà il tormentone eurodance degli Snap, che nella torrida estate di esattamente vent’anni fa si ascoltava ovunque. Non stiamo andando fuori tema, è che il titolo di quella canzone riassumerebbe alla perfezione gli intenti dietro il ritorno dell’ormai affermato Vijay Iyer. “Quest’album – svela tra le note di copertina il pianista newyorkese – segue la linea genealogica della più creativa musica americana basata sui ritmi ballabili”, spiegando il filo sottile che unisce i suoi originali a riletture pescate da repertori tanto distanti tra loro, che vanno dal sottovalutato pianista Herbie Nichols alla disco/funk degli Heatwave, passando per Michael Jackson e il genietto electro Flying Lotus.

Tanta varietà trova la sua coesione nella visione di fondo, che vede ogni brano condito da impressionanti “giochi” ritmici: praticamente tutti quelli immaginabili e anche di più (e non è un’iperbole). (Continua a leggere)