Qualche anno fa ‘Injuries’, esordio degli svedesi Angles 9, aveva attirato l’attenzione di diversi tra gli addetti ai lavori che si erano sprecati in elogi e in paragoni altisonanti (tra gli altri: Duke Ellington, Charles Mingus e Carla Bley) per via di una originale declinazione in chiave moderna e post-free della musica per big band. Su queste pagine avevamo corretto il tiro: non si trattava di un miracolo di orchestrazione per ensemble allargato di musica jazz contemporanea, bensì di un amatoriale quanto fallimentare tentativo di estendere le forme della scuola avant-jazz europea a un combo di nove elementi (due sassofoni, una cornetta, una tromba, un trombone, un pianoforte, un basso, una batteria e un vibrafono).
Quest’anno è la volta di ‘Disappeared Behind the Sun’, pubblicato il 17 gennaio ancora una volta dalla Clean Feed (il cui catalogo troppo spesso vanta discutibili esperimenti eseguiti con pochissima competenza e creatività ), e ancora una volta i limiti della musica degli Angles 9 (la cui line up è rimasta invariata dai tempi di ‘Injuries’) si rivelano invalicabili. L’idea di fondo è molto semplice: mentre pianoforte, basso e batteria procedono su un sostenuto passo jazz-funk, abbellito dagli arrangiamenti del vibrafono, i cinque fiati ora tessono le idee melodiche portanti dei brani, ora si cimentano in lunghe sezioni solistiche corali. (Continua a leggere)
Amato, odiato, discusso, invidiato, riverito, Chick Corea a settantun’anni è ormai un musicista arrivato che, in teoria, non ha più niente da dimostrare a nessuno. La sua carriera, in quasi cinque decadi, ha attraversato molte fasi, ognuna delle quali ha i suoi sostenitori come i suoi detrattori. Il nuovo ‘The Vigil’ lo possiamo vedere, forse, come un tentativo di sintesi di alcuni dei volti più amati del pianista: il post-bop evoluto di fine anni ’60, la fusion degli anni ’70, il pastiche latineggiante, il kitsch populista si ritrovano tutti insieme,  confermati come mattoni fondanti dell’estetica dell’estroso Armando, che con la consueta generosità allestisce un sostanzioso banchetto per i numerosi ammiratori. (Continua a leggere)