FREE FALL JAZZ

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Si affaccia sul mercato, anche se nata più di 5 anni fa, questa etichetta slovena, la Klopotec dell’amico Iztok Zupan. Iztok, oltre ad essere un ottimo fotografo conosciuto, è noto soprattutto per il suo lavoro di ingegnere del suono. Infatti quasi tutte le uscite sono cd registrati dal vivo proprio da Iztok. (Continua a leggere)

‘Il Sogno di una Cosa’, è l’incisione di un concerto, chiaro l’omaggio a Pasolini, tenutosi il 24 Luglio 2015 a Villaorba di Basiliano (UD), nell’ambito della rassegna “Musica in Villa”. Il live è stato registrato e mixato da Nico Odorico, mentre l’editing e il master sono opera di Bruno Cesselli. Il CD , realizzato grazie al sostegno del “Progetto Integrato Cultura del Medio Friuli”, è pubblicato dalla Caligola Records. Javier Girotto, Massimo De Mattia, Bruno Cesselli e Zlatko Kaučič ci propongono sette brani inediti che ben sintetizzano l’incontro delle quattro personalità musicali. Un jazz contemporaneo, contaminato e ben interpretato. (Continua a leggere)

Tra nuove registrazioni e ripescaggio di vecchi live, continua incessantemente la produzione del bel catalogo della RUDI Records. Questo disco, con un quintetto senza batteria alla testa del flautista friulano Massimo de Mattia, scorre facilmente, nonostante la musica non sia sempre di facile ascolto. È una proposta che risente dell’indirizzo preso da De Mattia verso la musica improvvisata, ma riesce anche a trasmettere un lirismo notevole, come nel caso della breve ma intensa “Full Blue”. In “Black Novel” il retaggio del free è molto presente: il contrabbasso diventa il perno dove si sviluppa il brano, con gli altri strumenti liberi di improvvisare. Anche qui non mancano passaggi molto lirici, intrecciati da flauto e chitarra. Il brano dove maggiormente si risente dell’eredità free jazz è il successivo “Seppuku/Mishima”, un’improvvisazione collettiva nella quale prima De Mattia e poi Turchet al contrabbasso con l’arco creano la tensione che finisce scemando per chiudere il pezzo. Nonostante i brani siano firmati da tutti e cinque, sembra che si tratti non solo di composizioni istantanee, ma anche di scrittura, come nel caso dell’ultima “Toutured Flowers”, dove, partendo da una cellula, vengono aggiunti suoni e colori in maniera direi ciclica e  ogni musicista apporta il suo contributo, raggiungendo il climax solo con la chiusura. (Continua a leggere)