FREE FALL JAZZ

Malcolm-Jamal Warner's Articles

Questa volta a Glasper il gioco riesce meno bene del solito. L’obiettivo è lo stesso del fortunato ‘Black Radio’, che buoni consensi ha riscosso un anno e mezzo fa: aprire gli occhi del pubblico “casuale” sul jazz rendendoglielo sufficientemente digeribile e “pop” attraverso l’ibrido con la musica “urban” contemporanea (hip hop, neo-soul, R&B).

Il pianista texano prosegue dunque nel medesimo solco, sebbene il differente dosaggio degli ingredienti (l’importanza del jazz nell’equazione diminuisce un po’) evidenzi la volontà di raggiungere un successo crossover che farà forse storcere il naso ai puristi: a tratti sembra di ascoltare un disco R&B che punta ad atmosfere più rilassanti e meno danzerecce grazie all’innesto di qualche sfumatura jazz, ma questo, nonostante un ovvio calo di personalità, non è di certo il problema peggiore. (Continua a leggere)

‘L’album dei Robinson’ è il titolo con cui, mi pare, a metà degli anni ’90 venivano trasmesse in TV le repliche del ben noto telefilm di Bill Cosby. L’album che interessa a noi, però, è qualcosa di più letterale: un disco vero. Che la serie avesse un legame particolare col jazz è risaputo: guest star come Dizzy Gillespie e Nancy Wilson, riferimenti plurimi nelle trame di numerosi episodi, per non parlare della sigla dell’ultima stagione, interpretata da Lester Bowie. Le premesse sarebbero persino buone, resta però un fatto quasi incontestabile: ogni volta che un personaggio più o meno noto, sia esso un attore, uno sportivo o quel che volete, si gioca la carta della musica, i risultati sono da hall of shame. L’elenco è lungo e agghiacciante: da Brian Austin Green (il David di Beverly Hills 90210) e Macho Man Randy Savage che giocano a fare i rapper, al tremebondo pop-rock latino di Abel Balbo, fino ad arrivare al re dei re, l’immarcescibile David Hasselhoff. Ci fermiamo qui per non sconfinare troppo, ma vi basti sapere che scavare in acque ancor più torbide è possibile. (Continua a leggere)