Estate, periodo tradizionale di grandi festival musicali, in particolare del jazz, almeno così si dice. Già, perché di jazz da parecchio tempo se ne sente sempre meno e per svariate ragioni. A fronte di affermazioni di questo genere il minimo che può capitare è sentirsi dare del retrivo conservatore, del “purista” vecchio ed ottuso e pure un po’ rincoglionito, insomma uno che non sta al passo con i tempi, perché il jazz, secondo vulgata, è ormai un linguaggio universale fuso con altri linguaggi musicali. (Continua a leggere)