Sono un ascoltatore di musica compulsivo da vent’anni, e compro ancora un sacco di dischi. Il 99% di questi li prendo su internet, per i ben noti motivi che costano meno e ti arrivano a casa, ma non solo: l’unico negozio rimasto nella mia città è gestito da gente odiosa, e costa davvero tanto. Giusto i Prestige/Pablo/Blue Note in offerta ci posso comprare. Tuttavia, internet fa scoprire cose meravigliose, fra cui Jazz & Libri, un negozio di dischi (jazz) e libri di cui per anni ho ignorato l’esistenza. Cosa buffa perché J&L è sito in quel di Pisa, città che frequento tutti i giorni per lavoro, e i negozi dischi e di libri sono gli unici che mi interessano, quindi tendo a starci attento. E oggi, per il Record Store Day, è il momento per una piccola intervista ad Antonio di J&L!
Cosa dici dell’attuale momento discografico?
Mercato appiattito, si vendono solo le cose consigliate dai networks.
Come vedi l’evoluzione del mercato del disco?
C’è un ritorno al CD, sta diventando… raro.