FREE FALL JAZZ

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Una rapida scorsa alla tracklist (‘Robotic Prostitute In Heat’, ‘Meat Flute (Tullyo De Syncopo)’) e il pensiero corre ai micidiali Testadeporcu, efferato duo bolognese tra noise e jazzcore. A parte “l’affinità spirituale” nella scelta dei titoli e l’amore per certo free jazz c’è però poco che accomuna questi ultimi ai fiorentini Atomik Clocks, trio (strumentale) basso, batteria e sax fresco d’esordio dopo un paio di demo. La loro musica si sviluppa semmai su due binari più o meno distinti: da una parte i pezzi basati su nervose ritmiche math rock e duri sassofoni free, dall’altra ritmi funk e l’ancia che cerca di seguire linee più melodiche. A far da collante e rendere il tutto omogeneo ci pensa il basso incontenibile di Francesco Li Puma, a tratti figlio del miglior Les Claypool. Questi sono gli elementi di base, poi diventa interessante notare come i tre ragazzi si divertano a smontarli e ricombinarli a proprio piacimento, portando le due “anime” di cui sopra a lambirsi ed incrociarsi (menzione d’onore per la micidiale ‘Deuterio’, che prova a sintetizzare tutte le sfaccettature in meno di tre minuti). Un esordio convincente, che rivela capacità tecniche notevolissime al servizio di una scrittura intricata ma tutto sommato mai troppo cervellotica. E l’attitudine nient’affatto seriosa è la ciliegina sulla torta: bene così. Curiosità infine di vederli dal vivo, potenzialmente fortissimi.

Il disco è stato pubblicato lo scorso anno in download digitale (lo trovate qui), mentre proprio in questi giorni la Have You Said Midi ne ha prodotto anche una versione fisica (in CD-R): a voi la scelta. (Nico Toscani)