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il blues è troppo da negri's Articles

Se vi capita di avere a che fare con un interlocutore che si dichiara jazzista o un semplice appassionato del jazz, per verificare se lo è davvero, chiedetegli cosa è per lui il blues. (Continua a leggere)

Ecco tre lavori del catalogo, usciti quasi in successione, dell’etichetta Caligola Records, costola dell’associazione Culturale Caligola di Mestre (VE), che dimostrano, fosse ancora necessario, lo stato della salute del jazz italiano. Tradizione e modernità sembra essere il filo comune dei tre lavori. (Continua a leggere)

Il blues lo conosciamo tutti. Il suo ruolo fondamentale nella generazione della musica moderna è fuori discussione: una forma semplicissima che è il seme di mille avventure sonore, sempre attuale in mano agli artisti giusti. La cosiddetta americana invece è un termine meno noto, sorto negli anni ’90 e di definizione ancora controversa. Un termine-ombrello che comprende quelle musiche di derivazione folk, country, rhythm’blues e rock’n'roll in forma genuina, in contrapposizione alle versioni più edulcorate presenti nei circuiti dei grossi media. JD Allen, col suo fantastico trio, sembra oggi interrogarsi sul rapporto fra i due, e non solo. Dov’è quindi il blues? Dov’è l’americana? La flessibilità e la versatilità di questi linguaggi, sembra dirci JD, rende oziosa la domanda e superfluo il confine, perché entrambi sono il nucleo stesso del suono americano. (Continua a leggere)

Ho sempre trovato il preambolo formale in ambito di critica jazzistica un sostanziale errore metodologico nell’esprimere le relative valutazioni sulla musica che si ascolta, così come l’eccesso di enfasi posta oggi sulla complessità o meno delle strutture nella musica improvvisata un elemento che può gravemente distorcerne il giudizio. (Continua a leggere)

  1. C’è un ampio dibattito sulla questione se il jazz rientri (o debba rientrare) nei crismi della “cultura alta”, se si tratti di un fenomeno pienamente riconducibile alla cultura popolare, se rappresenti un originale via di mezzo fra le due (un fenomeno midcult, per così dire) o, infine, se incarni una sfida ancora non del tutto compresa a qualsiasi classificazione in tal senso. Il rapporto fra jazz e sfera commerciale, a sua volta molto discusso, è strettamente collegato a quest’ultimo. (Continua a leggere)


La lettura in questi mesi di diversi scritti in rete sulla materia jazzistica mi ha condotto a riflettere sul modo nel quale viene oggi maggioritariamente inteso il jazz nel nostro paese e a scrivere qualche riga intorno al provocatorio tema indicato nel titolo. (Continua a leggere)