Oltre ad essere uno dei migliori trombonisti sulla piazza, e prova ne sia una carriera lunghissima e variegata che lo ha visto al fianco di Art Blakey, Dave Holland, Steve Coleman e moltissimi altri, Robin Eubanks è pure un rinomato professore di musica per il prestigioso Oberlin College. Per ‘More Than Meets The Ear’ Eubanks si è preso un anno di pausa dall’insegnamento, con lo scopo riarrangiare in chiave orchestrale nove brani scritti nell’ultimo trentennio. Con un cast di tutto rispetto, fra veterani (Lew Soloff), parenti (il fratello Duane), alcuni fra i migliori solisti emersi negli ultimi anni (Marcus Strickland, Lauren Sevian, Nate Smith, solo per citarne alcuni), e infine alcuni studenti dell’Oberlin, Eubanks costruisce un sound originale figlio di alcune delle esperienze chiave della sua storia di musicista, come Steve Coleman, i gruppi estesi di Dave Holland e il più recente SFJazz Collective. (Continua a leggere)
Il giovane sassofonista Darryl Yokley è uno dei tantissimi musicisti americani che sgomitano per un posto al sole. Accompagnato da musicisti eccellenti come Duane Eubanks (tromba), Luques Curtis (basso), George Burton (piano) e Wayne Smith (batteria), Yokley ci conduce attraverso un programma vario e articolato, in linea con le produzioni dei suoi mentori Orrin Evans e Tim Warfield. Come spesso succede in dischi del genere, una band rodata e delle buone composizioni sono in grado di fare la differenza. ‘The Void’, in questo senso, non si fa mancare proprio niente: ottimi temi, varietà di suoni e atmosfere, una sezione ritmica dalla grande energia in cui si fa valere il poderoso Curtis, ma pure l’astro nascente del piano, Burton, che fa leva su una grande indipendenza fra le mani e un’approfondito studio sul lavoro di McCoy Tyner e Cedar Walton. (Continua a leggere)