FREE FALL JAZZ

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Due settimane fa c’è stato un interessante dibattito su jazz e informazione. L’avvio l’ha dato A Proposito di Jazz con alcune recensioni dell’appena trascorso Festival di Bergamo. Recensioni che hanno lasciato interdetti alcuni lettori e che hanno dato l’avvio a una discussione interessante, principalmente su Mondo Jazz (post 1, post 2, post 3 e relativi commenti), con una piccola coda su Mi Piace Il Jazz. Il putiferio vero e proprio nasce quando il nuovo direttore di Musica Jazz, nei commenti, ha detto che un pezzo del genere lui non l’avrebbe mai pubblicato. E’ la nuova incarnazione di un vecchio e annoso problema della libertà del web, quell’immensa distesa disseminata d’informazione gratuita ma in cui occorre tanta cautela e spirito critico per separare il grano dal loglio (io non ci riuscirei: non ho mai visto in vita mia il loglio). La questione alla fine è tutta qui, generalizzando un po’ in fretta: web vs. carta stampata. Ovvero, quale ramo della “critica jazz” sia più autorevole nel 2012, quello tradizionale della carta stampa e delle riviste (in Italia due, Musica Jazz e JazzIt), e quello dei siti, dei blog, delle webzine, di cui pure noialtri facciamo parte. Messa così parrebbe una difesa, noi parte lesa che attacchiamo la cattiva carta stampata. In realtà ci sono alcuni luoghi comuni che sarebbe il caso di polverizzare, sul tema dell’autorevolezza. (Continua a leggere)

Probabilmente avrete letto suoi articoli sulle riviste jazz di tiratura nazionale, altrettanto probabilmente avrete assistito a concerti organizzati da lui. Forse siete stati suoi allievi. Critico musicale, direttore artistico, (ex) professore di musica, Gianni Morelenbaum Gualberto è una figura coraggiosa nel panorama musicale, e più in generale culturale, italiano. Tuttavia ha accettato di buon grado l’interrogatorio di Free Fall Jazz, spaziando in lungo e in largo, oltre i confini del jazz fino a lambire… beh, se lo scrivo qui poi non leggete niente. Quindi, preparatevi: 1,2,3, after the jump!

Una breve presentazione, tanto per cominciare.
Dirigo da diciassette anni “Aperitivo in Concerto“, ho insegnato (con molti dubbi) Storia della Musica all’Università Bocconi (un’istituzione sulla quale nutro alcune perplessità…), lavoro eminentemente, ai giorni d’oggi, in Brasile, come consulente artistico per una serie di manifestazioni culturali promosse dal governo brasiliano. (Continua a leggere)