FREE FALL JAZZ

Charles Lloyd's Articles

La stagione 2014-2015 di Aperitivo in concerto, che era stata inaugurata il 19 Ottobre con il concerto di Jaques Morelenbaum Cello Samba Trio, è proseguita in questa domenica novembrina con l’atteso concerto del settantaseienne sassofonista Charles Lloyd, in prima e unica data italiana, con una formazione  a dir poco stimolante e la presentazione di una lunga e variegata suite intitolata “Wild Man Dance Suite”, che ha visto la presenza di alcuni tra i più interessanti giovani musicisti sulla scena jazzistica contemporanea. (Continua a leggere)

Si sono dette molte cose sul conto di Charles Lloyd, spesso nemmeno lusinghiere, prima fra tutte l’accusa di essere un furbacchione in cerca dei consensi del grande pubblico. Al secondo posto, quella di esser solo bravo a cercarsi i musicisti giusti e lasciar fare tutto a loro. La realtà, probabilmente, sta nel mezzo: di per sè, Lloyd è un personaggio marginale della storia del jazz, un epigono coltrane-iano senza troppa fantasia nè talento, più incline all’estetizzazione che altro, al pari di Pharoah Sanders. Detto questo, dobbiamo anche riconoscerne i centri, come questo album dal vivo registrato nel 1966 celebre al Monterey Jazz Festival. Al tempo la band di Lloyd (al tenore e al flauto) comprendeva i giovanissimi Cecil McBee (contrabbasso), Keith Jarrett (piano) e Jack DeJohnette (batteria), e nonostante fosse insieme da pochi mesi poteva vantare una compattezza invidiabile. (Continua a leggere)