FREE FALL JAZZ

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Ah, se non ci fosse Google… Ah, ma come si faceva prima, senza Google… Io, personalmente, usavo Excite. Non so manco se esiste ancora. E quando Internet Explorer s’inchiodava navigavo con Netscape. Non so manco se esiste ancora. Il bello di Google (e, in teoria, di ogni altro motore di ricerca) è la sua natura orwelliana, il suo registrare tutto di tutti. Registrazioni che, purtroppo, arrivano a noi in forma più o meno anonima: se i log di Google fossero un video, sarebbero uno di quelli coi visi quadrettati e le voci alterate per assomigliare a quella di Eddie Murphy. E insomma, in quasi tre mesi di Free Fall Jazz un bel po’ di gente è capitata sulle nostre pagine digitando qualcosa su Google, e molto spesso si tratta di chiavi di ricerca su cui, scommettiamo, i navigatori preferirebbero mantenere un certo riserbo. Ma potevamo noi restare omertosi davanti a cotanto ben di Dio? Ovviamente no, e quindi vi beccate questo piccolo regalino post-natalizio che speriamo sia capostipite di una cospicua serie. (Continua a leggere)


Ah, se non ci fosse Google… Ah, ma come si faceva prima, senza Google… Io, personalmente, usavo Excite. Non so manco se esiste ancora. E quando Internet Explorer s’inchiodava navigavo con Netscape. Non so manco se esiste ancora. Il bello di Google (e, in teoria, di ogni altro motore di ricerca) è la sua natura orwelliana, il suo registrare tutto di tutti. Registrazioni che, purtroppo, arrivano a noi in forma più o meno anonima: se i log di Google fossero un video, sarebbero uno di quelli coi visi quadrettati e le voci alterate per assomigliare a quella di Eddie Murphy. E insomma, in quasi tre mesi di Free Fall Jazz un bel po’ di gente è capitata sulle nostre pagine digitando qualcosa su Google, e molto spesso si tratta di chiavi di ricerca su cui, scommettiamo, i navigatori preferirebbero mantenere un certo riserbo. Ma potevamo noi restare omertosi davanti a cotanto ben di Dio? Ovviamente no, e quindi vi beccate questo piccolo regalino post-natalizio che speriamo sia capostipite di una cospicua serie. (Continua a leggere)

Proprio ieri l’amico & socio Negrodeath mi segnalava l’ottimo calendario 2011/2012 di Aperitivo In Concerto, rassegna jazz del Teatro Manzoni di Milano caratterizzata da concerti alle 11 del mattino (orario da aperitivo ma forse anche da brunch) per diverse domeniche da qui al prossimo Marzo .

L’appuntamento è imperdibile e ben noto per chi bazzica la scena milanese, ma può sfuggire a coloro che risiedono fuori dal capoluogo lombardo, dunque la segnalazione diventa d’obbligo, specie dopo aver appurato la presenza di diverse esibizioni che varrebbero una trasferta. Ce n’è per tutti i gusti: dalla Blues Orchestra di James Blood Ulmer e David Murray a William Parker che tributa Ellington, fino a Pharoah Sanders accompagnato, tra gli altri, da Rob Mazurek.

I prezzi sono popolarissimi 12 Euro + prevendita: un motivo in più. Consigliamo, nel caso, di prenotare col giusto anticipo: i posti disponibili sono abbastanza limitati in quanto buona parte è già riservata ai sottoscrittori di abbonamento stagionale.

Maggiori informazioni qui: http://www.aperitivoinconcerto.com/index.php?idPagina=4