Tempi duri per i puristi (se ancora esistono) del jazz. Le proposte intorno alla musica improvvisata considerano sempre più il jazz uno dei possibili linguaggi utilizzabili rispetto ad altri provenienti dai più svariati contesti culturali, per lo più mantenendo ancora una posizione centrale, altre volte paritaria, in altri casi subordinata, o persino del tutto assente. Sono i probabili effetti di un processo di generale globalizzazione culturale che perdura ormai da tempo e che in fondo ha visto il jazz essere, forse sin dalla sua nascita, tra i precursori di ciò che più distintamente osserviamo oggi. Ciò non significa che tutte le commistioni musicali che si realizzano siano valide e di buona fattura e, men che meno, tutto possa essere considerato con l’etichetta “jazz”, come si tende un po’ troppo superficialmente a fare. (Continua a leggere)
Che cosa avrà mai da dire di nuovo un disco che nel 2016 si occupa di interpretare per l’ennesima volta delle ballads e dei blues? Proprio nulla, direi, il che per una critica come la nostra, da sempre appassionata al “o famo strano” jazzistico ad ogni costo, è una pecca pressoché imperdonabile, sufficiente a classificare a priori il musicista che intende proporlo nel bieco conservatorismo musicale (detto per inciso, una delle più grossolane idiozie critiche reiteratamente applicate in questo paese ad una cultura musicale per lo più estranea a certe forzature di stampo ideologico), confinandolo entro i limiti dell’ininfluenza e dell’oblio, oltre a considerare quel genere di repertorio ormai esausto e privo di possibili spunti d’interesse. (Continua a leggere)
Il talentuoso sassofonista Dayna Stephens è pronto a tornare in studio per un nuovo album che vedrà la presenza di Brad Meldhau, Julian Lage, Larry Grenadier ed Eric Harland. Intitolato ‘Peace’, uscirà anche grazie a noi: Dayna ha infatti aperto una campagna di crowdfunding per finanziarne i costi di registrazione e stampa, come già molti altri musicisti. Trovate qui tutti i dettagli per partecipare, ricordando che il tutto scadrà a fine giugno. Il 5% di ogni donazione verrà devoluto all’associazione Musicians On Call, che si preoccupa di portare musica dal vivo ai malati costretti a letto.