FREE FALL JAZZ

Bill Evans's Articles

Diciamola tutta: la mazza da baseball piuttosto che sulla copertina del disco andrebbe piantata sulla testa di Bill Evans, se fosse ancora vivo. Se non altro per aver generato una manica d’epigoni sospesi tra l’asettico e l’inetto, per non parlare poi della cappa d’intoccabilità che ne circonda oggi il nome andando ben oltre i suoi (pur innegabili) meriti. Pensando a un elenco dei cloni più spudorati ed irritanti dell’ex pianista di ‘Kind Of Blue’ però non è certo Alan Pasqua (che recensiamo quasi a Natale. Ok, avete ragione, non fa ridere) il primo a venire in mente, dato che il suo background consiste in qualche collaborazione con Bob Dylan, la partecipazione a un paio di dischi di Santana di cui nessuno si ricorda e, soprattutto, i Giant: se tra i lettori si nasconde qualche rockettaro cotonato pentito, di certo ricorderà i loro due ottimi album a cavallo tra fine ’80 e primi ’90. Il jazz nell’equazione entra dopo: dischi assieme a gente come Michael Brecker, Peter Erskine e via riccardoneggiando. (Continua a leggere)