FREE FALL JAZZ

Della calata italiana di Tom Harrell ha già raccontato con dovizia di particolari l’amico Negrodeath, che ha presenziato alla data di La Spezia. Mi sarebbe piaciuto completare il discorso riferendovi anche della sua partecipazione venerdì scorso a Pomigliano Jazz (che da quest’anno torna in Luglio come ai vecchi tempi), ma purtroppo, per motivi che un po’ ci imbarazza raccontare, non eravamo presenti. Sorvoliamo. C’eravamo però il giorno dopo, quando la serata è stata aperta dalla sorpresa Tricatiempo, quintetto campano che in un’ora fittissima di concerto incuriosisce e convince. Con all’attivo un disco su Auand uscito lo scorso anno, il gruppo guidato dal batterista Stefano Costanzo si presenta sul palco con una formazione rinnovata sia nei volti che nella configurazione: oltre al leader troviamo infatti violoncello, vibrafono, basso e sax contralto. I pezzi vengono ampiamente riarrangiati per venire incontro alla nuova strumentazione (ma questo lo scoprirò solo dopo aver ascoltato il CD acquistato al termine del concerto) e mostrano un gruppo dallo stile composito che cerca (con successo, va detto) di mantenere un certo equilibrio tra temi e improvvisazione libera. Musicalmente si muovono tra free jazz, rock, ambient, musica contemporanea, persino qualche rimando alla third stream: un vero campo minato in cui è altissimo il rischio di uscirsene con pasticci inqualificabili che sfociano (a scelta o in contemporanea) in caciara fine a sé stessa o sterile e ammorbante musica da sala d’attesa. Loro invece vincono qualunque perplessità grazie a un ottimo lavoro di sintesi: i momenti atmosferici (che talvolta richiamano Molvaer, per dirne uno) non annoiano ma colpiscono per qualità timbrica; quelli più spediti non si perdono in improvvisazioni sfilacciate, restano quadrati e coinvolgenti (un plauso in questo senso al basso di Ron Grieco, che trascina e sostiene alla perfezione). Una gran bella sorpresa: speriamo di ascoltarli presto su disco anche con questo tipo di formazione, le premesse per far bene ci sono tutte. (Nico Toscani)

Comments are closed.