FREE FALL JAZZ

I 3quietmen fanno parte di quella generazione di musicisti che dal jazz partono verso la contaminazione con altri linguaggi musicali. L’idea di fondo è quella di costruire una nuova identità, una nuova scuola italiana, sì, ma senza cadere nella trappola del folklorismo o della nostalgia arcadica dei vecchi tempi stile “songbook di Claudio Villa in jazz”. In questo 2014 pubblicano ben tre dischi, ma noi intanto ci occupiamo di ‘Perla’, nuova opera in studio assieme al pianista Stefano Battaglia che già nel 2009 aveva collaborato con loro. E’ una specie di concept album, nel senso che ogni brano si ispira ad una città immaginaria della letteratura; all’ascolto, un evoluto ibrido linguistico in cui il jazz passa attraverso post, math e progressive rock. I 3quietmen e il loro ospite elaborano un suono nervoso e dinamico, dove ad una melodia portante (spesso orecchiabile, quasi sempre malinconica) si contrappongono riff e ostinati in continua evoluzione; grazie all’uso sapiente di effetti, a partire dagli echi spettrali della tromba di Ramon Moro, la musica assume toni visionari e inquietanti, a tratti ipnotici, in progressivo mutamento nell’arco di otto lunghe composizioni. A tratti vengono in mente storici gruppi prog come i King Crimson degli anni ’80, gli Henry Cow e i Soft Machine, ma filtrati attraverso l’ottica di formazioni post rock come Don Caballero e, soprattutto, Tortoise.

Poco adatto a chi vuole ascoltare solo jazz idiomaticamente corretto, ‘Perla’ è un disco interessante e ricco di spunti.
(Negrodeath)

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