FREE FALL JAZZ

Eddie “Lockjaw” Davis e Johnny Griffin furono, oltre che grandi musicisti, pure grandi amici e nel biennio 1960-1961 ne diedero prova  incidendo una serie di album per la Prestige. La “tenor battle” era stata resa celebre all’epoca del be-bop grazie alla famosa “chase” fra Dexter Gordon e Wardell Gray, ma confronti e cutting contest erano all’ordine del giorno, soprattutto dal vivo. Johnny e Lock, nel loro quintetto, non puntarono mai sul senso di sfida, piuttosto sulla conversazione che mettesse in risalto le differenze stilistiche dei due: Lockjaw era di quei tenoristi “di mezzo” (come Don Byas e Lucky Thompson) che trasportavano il suono imponente di Ben Webster e Coleman Hawkins nel be-bop, Griffin un virtuoso che controllava ogni minimo aspetto del suo strumento alla perfezione. Entrambi volevano proporre un jazz carnale, vibrante, saldamente radicato nel blues e intriso di rhythm’n'blues. In questi quattro cd i nostri si assicurano una sezione ritmica solidissima, con il piano bluesy di Junior Mance e il tandem Larry Gales-Ben Riley al basso e alla batteria. Gli otto album (usciti fra il ’60 e il ’66) si differenziano essenzialmente per il repertorio, dai brani della swing-era di ‘Tough Tenors’ ai classici del bop passando alla monografia monkiana dell’esplosivo ‘Lookin’ At Monk’. Il risultato è aggressivo e swingante, un bell’esempio di quell’hard bop di cui Lock e Griff furono grandissimi esponenti, con tanto tiro, energia, feeling blues e profonda conoscenza di tutto il vocabolario jazzistico. Come espresso da Griffin nelle note si tratta musica fisica, earthy and funky, lontana da intellettualismi e tentativi di nobilitazione non necessari, ma non per questo poco sofisticata – l’efficacia degli arrangiamenti, l’intesa fra i musicisti e la generosità dei due leader portano queste infuocate blowin’ session ad un livello di eccellenza.

Ottima operazione da parte della Jazz Dynamics, che ci permette di recuperare a prezzo modico tutta la produzione di due grandi musicisti, la cui riscoperta critica forse sarebbe auspicabile.
(Negrodeath)

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