FREE FALL JAZZ

Registrato nel 2006 presso lo studio Artesuono di Stefano Amerio (e si sente!) con il sostegno di Puglia Sound Records (lodevole iniziativa…ci sarebbe bisogno anche di altre), il trio di Roberto Ottaviano (soprano) con Giovanni Mauer (basso) e Roberto Dani (batteria) si incontra con un trio di archi: Emanuele Parrini (violino), Paolo Botti (viola) e Salvatore Maiore (violoncello). Le musiche sono ispirate alle liriche del poeta, musicista e operatore culturale Vittorino Curci (presente in alcune produzioni Splasc(H) Records): “Questo essere nella terra e tuttavia potersi considerare apolide - spiega il sassofonista tra le note di copertina - lo ritrovo nei versi e nella prosa del mio amico Vittorino Curci, alle cui liriche mi sono ispirato per questo lavoro, e per farlo ho desiderato un suono molto antico, quello degli archi e delle percussioni di straordinari compagni che hanno realizzato per me una ‘mappa’ archeosonora di grande maestria e su cui ho cercato di liberare la mia identità, un soffio primitivo”.

L’apertura del CD conferma le indicazioni: un pezzo molto cameristico, dove Ottaviano si inserisce con piccole puntualizzazioni. L’atmosfera, anche per la presenza di Maier e Dani, cambia nel secondo brano. C’è una presenza più “jazzistica”, meno greve, l’uso del pizzicato di tutti gli archi crea un sottofondo molto colorato dove il soprano fluttua: è un sound nordico-mediterraneo. Il suono cambia ancora nel terzo pezzo, molto ritmato con il pizzicato degli archi in sovrapposizione del basso, con un bel assolo di Parrini. Improvvisazione, scrittura, avanguardia e impro si fondono nel brano successivo. Qui, forse, è maggiormente sentita l’estetica “lacyana”. È il pezzo più complesso dell’intero CD, meritevole di numerosi ascolti, che si accosta di più alle mie preferenze musicali. Merita ancora una menzione ‘Zone Di Guerra’, che, nonostante il titolo, è un brano molto ritmato e forse il più “facile”.

Comunque un bel disco, tra l’altro suonato (e registrato) molto bene, e che conferma che Ottaviano è ancora l’unico erede del grande Lacy. (Maurizio Zorzi)

Comments are closed.