FREE FALL JAZZ


Da quando sono un “appassionato di jazz” il nome Montreux si affianca spesso agli ascolti più illustri, avvolgendosi in un’aurea di solenne rispetto. Per la mia ancora acerba esperienza, spiccano su tutti i nomi di Charles Lloyd, Bill Evans, Miles Davis, Count Basie, Charlie Mingus, Archie Shepp, John McLaughlin, Billy Cobham, Joao Gilberto, Tom Jobim, Stevie Ray Vaughan, Abdullah Ibrahim, Chick Corea, Herbie Hancock, Bireli lagrene e i Green Day (Chi!!? Ma che minchia dici?! – Beh, ci sono nel programma di quest’anno… – E che michia è!? “Trova l’intruso” della Settimana Enigmistica??!) e molti altri ancora.

Dal 1967, grazie all’idea di un lungimirante impiegato dell’ufficio turistico appassionato di Jazz (stiamo parlando del da poco compianto Claude Nobs), Montreux si trasforma in una festa colarata e sonante. Un festival per l’esattezza. Una sorta di valhalla per gli appassionati di jazz. Una meta, per noi europei, quasi inarrivabile, irraggiungibile, distante una traversata Atlantica. Già, l’Atlantico: l’oceano delle grandi navi e delle loro big band. Un viaggio dall’altra parte del mondo… Prendere il biglietto, fare scalo, ore e ore di aereo per atterr… come!? Montreux…  mh… Ah, in Svizzera!? Ah, a tre ore e mezza di pandino? Ah… vabbeh, senti… fammi disdire il volo va’…

In quel momento di Epifania, ammirando incredulo cotanta vicinanza su un atlante, presi dalla teca di cristallo il catalogo della ACT, appoggiai solennemente la mia mano destra e giurai che un giorno ci sarei andato. Mi piace usare il passato remoto anche quando l’azione si riferisce a non molto tempo fa. Diciamo poco tempo fa. Diciamo poche settimane fa. Sì, per carità, dal primo live di Bireli Lagrene che vidi su Youtube anni orsono, decisi di aprire il cassetto (soppalcato, con box, spese incluse) dei miei sogni e trovargli una comoda sistemazione. Ammetto che una forte pulsione scimmiesca, al limite della bestialità, s’impossessò della mia persona quando lessi il programma del 5 Luglio: ACT NIGHT – Iiro Rantala, Michael Wollny e Leszek Mozdzer (leggasi: sesso con belle tope).

Pronti, via, one two three four… Con l’aiuto del buon Tony (almeno, questo è il nome con cui si è ufficialmente presentato, ma CIA, FBI e la Croce di Malta stanno investigando sulle sue diverse identità), ci siamo lanciati, e dopo qualche scambio di mail con una tanto gentile quanto graziosa PR del Mediacenter del MJF (Montreux Jazz Festival… ormai son di casa!), ci siamo ritrovati con un accredito per la suddetta serata (leggasi: sesso GRATIS con belle tope).

Il festival apre le danze il 4 Luglio con Leonard Cohen, Lianne La Havas, Melody’s Echo Chamber, Rodriguez, per seguire il 5 sempre con Leonard Cohen, Michael Wollny e poi ancora Black Rebel Motorcycle Club, Dinosaur Jr e il 6 Bobby Womack, Wyclef Jean & Refugee Camp e poi… eh!? Come dici!?… mh… ah, ci sono i link dici tu… in effetti… Quindi, come dicevo, Leonard Cohen apre le danze il 4 Luglio, e l’intero programma lo potete trovare al link qui di seguito:

Montreux Jazz Festival 2013 – Programma

Last but not least. Oltre al programma a pagamento, ci sono diversi spettacoli gratuiti. Nei parchi, sul lungo lago, nei club, nei ristoranti, nei battelli e nelle cabine telefoniche. Al mio occhio, primus inter pares è il Montreux Jazz competition, che si articola in: Solo piano Competition (President: Iiro Rantala, ACT), Voice Competition (President: Youn Sun Nah Duo, ACT) and Electric Guitar Competition (President: LEE RITENOUR, Concord Records). Mi piace sottolineare che la Solo Piano Competition dell’anno scorso ha decretato come vincitrice la bravissima Marialy Pacheco, fascinosa e talentuosa pianista cubana, appena entrata nella ACT Family.

Insomma, per me è un grande onore e piacere avere la possibilità di essere al Montreux Jazz Festival 2013. Stay tuned.
(Martino A.L. Spreafico)

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