Prima di parlare del concerto, vorrei fare alcune piccole osservazioni, che già animano il dibattito sul futuro dell’ascolto e della fruizione della musica jazz. Partiamo dalla localizzazione. I cittadini di Mestre, che negli anni 70/80 hanno dimostrato curiosità per tutte le varie forme culturali, mano a mano hanno perso quest’interesse. I concerti della serie “Un certo discorso”, prodotti da Radio Tre con ospiti americani ed europei, con lunghe code per l’ingresso fuori dal teatro Corso, sono un esempio di quello che è stato. Forse faceva figo andare ad ascoltare jazz? Non penso, ripeto che tutti gli eventi culturali erano molto frequentati. Certo, se elimini un grande evento, come la Mostra del Cinema, poi non molti sono disposti ad andare fino al Lido a vedere un film! Ma forse questo è più legato ad una sorta di campanilismo (!) con Venezia. Altro fatto significativo è la forte presenza degli extracomunitari, con creazione di cerchie autonome e non integrate con la realtà esistente, che ha portato Mestre a perdere l’occasione di rivitalizzarsi culturalmente. Aggiungiamoci poi una crisi economica globale e mi pare che il quadro di partenza sia ben definito. Da queste osservazioni si può ben capire come, nonostante gli sforzi del Circolo Culturale Caligola, il ricambio generazionale degli ascoltatori di questa musica non ci sia! L’occasione di ritornare in un teatro per ascoltare un concerto è la classica occasione mancata: 300 spettatori paganti (metà platea e galleria vuote) non possono soddisfare le ambizioni di riproporre con forza altri progetti in una location simile. Il rischio è di rimanere confinati, se sarà ancora disponibile il Candiani, a un pubblico e a un ascolto sempre più di nicchia.
Il concerto. Aspettavo una riprova della PMJL con Rava, dopo il deludente tributo a Michael Jackson. La formazione, elencata alla fine, è una bella macchina ben oliata. Gli arrangiamenti, tutti curati da Ottolini, sono ben congegnati e mai sopra alle righe. Lo spirito è molto Art Ensemble, come logico, e il senso del divertimento è sempre presente. Rava dopo. qualche defaillance sui primi due pezzi – a proposito perché ‘Odwalla’ come secondo pezzo? Quello era sempre il finale dei concerti dell’AEOC – ha sfoderato qualche passaggio di gran classe. Ottolini invece dimostra sempre di più le doti di leader e di gran trombonista. La possibilità di prove e nuovi concerti darà sicuramente alla formazione ulteriore coesione, vista la presenza di validissimi musicisti. Una cosa è certa: senza grossi sforzi tutti abbiamo passato una serata divertente. Lester Bowie ne sarebbe stato felice, e vediamo di andare avanti: WE INSIST! (Maurizio Zorzi)
Formazione: Enrico RAVA tp, Mauro OTTOLINI tb arr, Andrea TOFFANELLI tp, Davide TITTARELLI as, Dan KINZELMAN ts, Marcello GIANNINI g, Franz BAZZANI keys, Giovanni GUIDI p, Stefano SENNI b, Zeno DE ROSSI dms.
Altre foto del concerto a questo link.