FREE FALL JAZZ

Non c’è dubbio che la collaborazione con Danilo Perez, John Patitucci e Brian Blade abbia ridato slancio e creatività a Wayne Shorter. Questa formazione è ormai in giro da quasi quindici anni e si è ben rodata con un gran numero di concerti e una discografia esigua, ma di tutto rispetto. ‘Without A Net’ è l’ultimo capitolo, nuovamente registrato dal vivo, e testimonia lo splendido stato di forma del grande sassofonista di Newark, uno degli ultimi titani del jazz ancora in attività. Ricapitolando, abbiamo quattro musicisti affiatati e avventurosi che ormai si conoscono a menadito e sono ancora capaci di sorprendere e lanciarsi con disinvoltura in acrobazie “senza rete”: difficile, a questo punto, mancare il bersaglio. Naturalmente quel marchio di fabbrica fatto di temi allusivi, atmosfere cariche di incertezza e mistero, melodia obliqua e sviluppi sorprendenti, è ben presente per tutto il cd, sia nelle rivisitazioni di materiale già noto sia fra gli inediti. Parlando di questi ultimi, spicca subito la lunga ‘Pegasus’, una composizione di oltre venti minuti con la partecipazione del quintetto di fiati Imani Winds, che parte in maniera quasi timida, da camera, per poi librarsi arioso, leggero, in bilico fra momenti ipnotici e sospesi e altri più rilassati e swinganti dai colori vagamente ellingtoniani. Troviamo poi una vecchia conoscenza come ‘Orbits’, destrutturata in un gioco continuo di pause e ripartenze sfasate à la Andrew Hill, ‘Myrrh’, dove l’asprigno sax illumina le sonorità cavernose e oscure esplorate dalla sezione ritmica, il tempestoso crescendo da manuale ‘Starry Night’. Ci sono pure due riletture di brani, in origine, elettrici, ovvero ‘Plaza Real’ (Weather Report) e ‘Flying Down To Rio’ (da un album degli anni ’80), stravolti e aggiornati al suono spigoloso e urgente di oggi con grande inventiva.

Perché sì, l’urgenza e la tensione di Wayne Shorter e dei suoi ragazzi sono palpabili, reali, ed è ammirevole vedere un ottantenne ancora così determinato e lucido, quando potrebbe tranquillamente andare avanti col pilota automatico. Un grandissimo ritorno per un grandissimo maestro!
(Negrodeath)

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