FREE FALL JAZZ

L’armonica a bocca non è certo il primo strumento che ci viene in mente, quando si parla di jazz. La sua scarsissima presenza è da un lato comprensibile, a causa di un volume di fuoco limitato, soprattutto a fianco dei fiati. Dall’altro meno, vista la lunghissima associazione col blues, che è pur sempre uno dei mattoni fondanti del jazz stesso. Sia come sia, di album a base di armonica non ce ne sono così tanti, come pure di armonicisti di riferimento. Si resta dunque colpiti dall’album di Enrico Testa, chitarrista e armonicista (proprio come Toots Thielemans). ‘Chromatic Life’ è un lavoro molto fresco che unisce una sezione ritmica, appunto, classicamente jazz e perfettamente inserita nel linguaggio mainstream, a chitarra e armonica, suonate dal leader. Gli undici brani sono caratterizzati da temi davvero orecchiabili e arrangiamenti molto curati che mirano all’equilibrio e alla perfetta enunciazione delle melodie, sempre molto chiare ed evidenti tanto negli assolo quanto nei momenti d’insieme. Troviamo diverse atmosfere: la veloce e swingante title track che apre il disco, le suggestioni brasiliane di ‘Muy Obrigado’, gli ottimi incastri di piano e chitarra su ‘Trying To Say’, tutte quante molto ben scritte e avvincenti. Il tono del disco è rilassato e amichevole, al punto che potrebbe piacere pure ad un ascoltatore casuale, ma non per questo si tratta di musica brutta o scontata, anzi. L’armonica ha un suono metallico e nitido che si presta benissimo sia ai momenti più veloci che a quelli più lirici  - un modo di suonare ben diverso da quello dei musicisti blues, country o bluegrass. Azzardo una teoria: in qualche modo, Enrico Testa riesce a tradurre suoni e atmosfere da ‘swing manouche’ (un po’ per consapevoli scelte melodiche, un po’ per il particolare impasto timbrico del gruppo che inevitabilmente sa più di Parigi che di New York) nel linguaggio jazzistico moderno, rendendolo accessibile anche ai non iniziati grazie ad una facilità nello scovare i temi giusti degna di un hit-maker, con quella cantabilità tutta italiana che per una volta non è estetismo compiaciuto.  Non è una cosa da poco.

Un disco interessante e molto piacevole, apprezzabile a diversi livelli. Si tratta di un’autoproduzione e quindi vi conviene cercare online, per esempio su CdBaby.
(Negrodeath)

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