Pochi al mondo, oggi, vantano la definizione di Leggenda Vivente. Fra questi, possiamo di sicuro citare l’ottantottenne (!) Roy Haynes, quell’instancabile e sublime batterista che ha attraversato tutta la storia del jazz dagli anni ’40 oggi, ha suonato praticamente con tutti ed è ancora qui, in forma smagliante, pronto a dire la sua nel panorama contemporaneo. Tanto di cappello, quindi, già solo per quel magnifico look bad ass sfoggiato in copertina e la sua ottima Fountain Of Youth Band (Jaleel Shaw al contralto, Martin Bejerano al piano, David Wong al basso) stabile già da qualche anno! ‘Roy-alty’ naturalmente è un vigoroso concentrato di post-bop ai massimi livelli, dieci composizioni di cui quattro sono standard dell’era del be-bop rivisti e rinfrescati in nuove, esplosive versioni: ‘Off Minor’ di Monk diventa un entusiasmante duetto fra Roy e il piano dell’ospite Chick Corea, ‘Milestones’ di Davis (ovviamente quella degli anni ’40 e non quella dell’omonimo album) viene tinta di sonorità afro-cuban facendo così il paio con ‘Tin-Tin Deo’, dove rilucono la splendida tromba di Roy Hargrove e il buffo simil-rap di Haynes, mentre la classica ballad ‘These Foolish Things’ ci immerge in un clima laguido e sensuale, graziato di nuovo dalle splendide performance di Roy & Roy. Troviamo poi un omaggio a Sonny Rollins con una trascinante versione di ‘Grand Street’, dove Jaleel Shaw si mette in mostra con un assolo melodico e tagliente, un’esplosiva ‘Passion Dance’ di McCoy Tyner dove partecipano pure Marcus Strickland al tenore, Craig Haynes (figlio di Roy) alle percussioni e di nuovo Roy Hargrove, con i solisti che entrano ed escono dalla gabbia del brano con grande maestria e senso dell’equilibrio (Shaw su tutti), e pure un altro avvincente duetto con Corea (‘All The Bars Are Open’), ambiguo e impressionistico. Menzione speciale per il suono, letteralmente splendido e capace di esaltare ogni singola minuzia timbrica.
Avvincente e splendidamente suonato, ‘Roy-alty’ è uno dei dischi più corroboranti e vitali che possiate sentire oggi. Avanti così, vecchia quercia!
(Negrodeath)