FREE FALL JAZZ

In questo 2012 ormai agli sgoccioli c’è tempo anche per la conferma di Avishai Cohen – il trombettista, non l’omonimo bassista – tra i migliori volti nuovi (si fa per dire, visto che il suo esordio risale ormai a una decina d’anni fa) della musica jazz. ‘Triveni II’, come la prima parte uscita un paio d’anni fa, lo vede alla guida di un trio tanto inusuale quanto solidissimo, completato dalla sezione ritmica di Omer Avital (basso) e Nasheet Waits (batteria): i risultati sono altrettanto entusiasmanti.

Già i due originali di apertura, ‘Safety Land’ e ‘B.R. Story’ (quest’ultima già anticipata dal vivo quando lo abbiamo visto l’anno scorso)  mettono bene in chiaro i territori in cui ci si muoverà: un trascinantissimo post bop con qualche tendenza free; si veda ad esempio il break centrale della già citata ‘Safety…’, in cui prima la batteria e poi il basso si ritrovano a improvvisare da soli al centro della scena. La lista degli artisti omaggiati con riletture poi parla da sé: Dizzy Gillespie e Charles Mingus, Ornette Coleman (che, si narra, abbia insegnato di persona ad Avishai le note di ‘Follow The Sound’) e Don Cherry, il quale resta forse l’influenza più significativa sulla tromba di Cohen. Ma sarebbe ingeneroso ridurre solo a questo il musicista d’origini israeliane, che ormai parla un linguaggio personale e riconoscibile, capace di far coesistere con naturalezza uno standard come ‘Willow Weep For Me’ con il blues dell’originale ‘Get Blue’. E se pensate si tratti di episodi “alieni” al resto della scaletta, un ascolto sarà più che sufficiente a farvi ricredere.

Tra le migliori uscite dell’anno senza passare dal via. (Nico Toscani)

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