FREE FALL JAZZ

Leggevo poco fa a questo link di un’iniziativa particolare aperta ad alcune scuole (elementari, medie e superiori) di Roma: a partire dal 18 Maggio, una serie di istituti verranno ospitati presso la Casa Del Jazz (nota sede di concerti ed iniziative legate al nostro genere) per una serie di attività atte ad offrire ai ragazzi un primo approccio con la musica jazz.

Un’iniziativa lodevole, specie tenendo conto di come il jazz, agli occhi del pubblico casuale, vada assumendo sempre più i contorni di musica “vecchia”. Per carità, è anche comprensibile per certi versi: io stesso da ragazzino, e l’ho già scritto su queste pagine, al primo ascolto di ‘Take The A Train’ liquidai tutta la faccenda come “la musichetta di Andiamo Al Cinema”. Un’eventualità che ovviamente gli organizzatori non hanno sottovalutato, visto che proprio per i più piccoli hanno studiato un percorso “speciale”:

L’incontro propone agli alunni delle scuole elementari e medie inferiori i concetti base dell’improvvisazione Jazz: la modalità, il ritmo, gli accenti, le scale del Jazz, il repertorio e la storia della vicenda musicale africana/americana. Un’esperienza musicale che alternando gioco e didattica permetterà al “piccolo allievo” di fare i primi passi nel campo dell’ascolto e del linguaggio musicale jazz. Guidati dai musicisti/insegnanti specializzati, i bambini ascolteranno i brani musicali ed impareranno a conoscere gli strumenti utilizzati durante l’esecuzione (pianoforte, sassofono, batteria, basso). Tali concetti vengono ulteriormente esemplificati e spiegati attraverso alcune musiche eseguite dal vivo dal quartetto Jazz, attingendo dal ricco repertorio di Walt Disney: Gli Aristogatti (“Tutti quanti voglion fare jazz”), Cenerentola, Pinocchio, La Sirenetta.

Seppure l’equazione scuola + jazz per certi versi consolidi la teoria secondo cui in Italia ormai questo genere sia sempre più una spilletta da sfoggiare per acquistare credibilità culturale (discorso già abbondantemente affrontato in passato dall’amico Negrodeath), l’iniziativa va assolutamente lodata, sia in quanto boccata d’aria fresca nell’ambito delle attività extrascolastiche, sia perchè offre ai ragazzi un primo, “guidato” approccio a un genere di musica nel quale chissà se e quando si sarebbero altrimenti imbattuti. E hai visto mai che possa nascere una passione. Io stesso, pur di saltare un’ora di algebra, mi sarei sparato volentieri anche un ipotetico set di Fresu plays Giggi, per dire.

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