FREE FALL JAZZ

Andrea è uno dei nostri lettori, e indovinate che lavoro fa? Dalla foto qui sopra non si capisce, vero?  

Presentati e racconta un po’ la storia di Music Store: quando e come è nato, cosa avete fatto in questi anni…
Mi chiamo Andrea, ho 38 anni e da 11 lavoro al Music Store. Il negozio è all’interno del centro commerciale Atlante di San Marino ed esiste dal 1996. Oltre a me, lavorano al Music altre 4 persone: Marco, Luca, Luca P. e Manuela; tutti ci occupiamo di tutto: acquisti, vendita, bollettazione della merce, pulizie…

Riguardo la situazione attuale del mercato del disco spesso si sentono in giro pareri di consumatori, discografici, giornalisti, mentre la prospettiva dei negozianti resta spesso nell’ombra. Cosa deve fare un negozio per “sopravvivere” in un periodo in cui tutti parlano di crisi della musica?
Rispetto ai primi tempi in cui ho cominciato a lavorare la differenza maggiore si può riscontrare nella “qualità” dei dischi che adesso si vendono: i clienti sono diventati più esigenti e le richieste più particolari. In cifre potrei dire che mentre dieci anni fa la hit parade costituiva più del 70% dell’incasso, oggi quel reparto lavora sì e no per un 20-25%. Una volta si vendevano molte copie di  - relativamente – pochi album, ora si vendono – relativamente – poche copie di una miriade di artisti, per lo più indipendenti o quasi, di piccole etichette che lavorano in maniera splendida. Secondo noi il cliente “appassionato”, quello, per intenderci, che si informa sulle uscite attraverso riviste e siti, frequenta piccoli locali, club o teatri dove si dà spazio a musiche non convenzionali e nuove, e che ha i piedi ben piantati nella realtà culturale del mondo che lo circonda, non ha arretrato di un passo dalla sua posizione di, appunto, appassionato di musica e quindi continua a frequentare negozi come il nostro. Vero è che il downloading è diventato una pratica comune a tutti, e che tra i clienti qui al Music c’è chi alterna il supporto “fisico” a quello digitale, ma se fai una scelta di qualità noi crediamo che si riesca ancora ad esserne ripagati. Credo anche che per un negozio di dischi oggigiorno sia d’obbligo abbracciare la rinascita del vinile – in fondo se stiamo qui a scrivere è grazie al RECORD STORE DAY, vero? – anche alla luce delle previsioni che ci annunciano una morte del CD imminente (…) per lasciare spazio solo a LP e MP3. In negozio abbiamo questa parete di 12 metri dove una volta stavano le offerte dei CD, abbiamo deciso alcuni anni fa di togliere tutto e attrezzarci ai vinili e adesso abbiamo un “viale” che sembra un mercatino di Porta Portese!

In media, come va il jazz nelle vostre vendite?
Al reparto del jazz il Music ha sempre dedicato uno spazio più che adeguato: attualmente i CD sono disposti su ben sei mobili e i vinili su quattro! Nessun altro genere in negozio riceve più cure, ma dire che vende quanto il pop o il metal sarebbe esagerato: vende più della classica e dell’opera assieme. Poi va un po’ a periodi, a seconda delle uscite: a volte và liscio come l’olio altre, è un elefante da spingere e tirare contemporaneamente.

Noti richieste comuni tra i tuoi clienti appassionati di jazz? C’è qualche artista o sottogenere particolarmente gettonato ultimamente?
Tra i clienti appassionati di jazz c’è richiesta sia per le novità che per i “classici” e le ristampe; tra i primi potrei dire che prevale il gusto per certe cose d’avanguardia o di improvvisazione più radicale, roba firmata Tzadik, Cleanfeed, Haum Fidelity, Yellowbird, Cryptogrammophone, Angelica, Rudi Records, Pi… Le ristampe che vanno per la maggiore, oltre a Verve e Blue Note, sono quelle della Poll Winners, che nell’ultimo anno hanno davvero venduto più di tutti. Mi sono sorpreso negli ultimi mesi a consigliare alcuni dischi che mi sono piaciuti tantissimo e che appartengono all’area fusion o comunque più mainstream jazz, si tratta dell’ultimo di Terry lyne Carrington, ‘Mosaic’, e di ‘Songs For The Chateau’ di Kyle Eastwood, entrambi per Concord. Un mio punto fermo invece, e quindi sempre consigliato, sono i lavori di Colin Stetson per Constellation Records: fa cose di solo-sax e collabora veramente con tutti, da Laurie Anderson a gli Arcade Fire: fantastico!

Si parla spesso del “contatto umano col negoziante che ti consiglia”, messo a repentaglio dai riveditori online. Quanto è vero e quanto è luogo comune?
Il contatto umano, più che al consiglio del disco in sé, lo vivo proprio nella semplicità del dare il buongiorno, nel guardare il cliente in faccia per capire cosa ha voglia di ascoltare, nel sorridere a chi incrocio nei corridoi, o nel cazzeggiare con il cliente, cazzeggio il più delle volte fine a sé stesso! Il contatto umano è parte del mio lavoro e ti assicuro che non lascia indifferenti né me, né il cliente: eccolo, il luogo comune! Scusa, ma non ci posso far niente!

Con quali criteri scegli di volta in volta le novità (non solo jazz) da proporre alla tua clientela per evitare di ritrovarti con troppi titoli invenduti?
Tocchi un tasto dolente, come dice anche il nostro titolare. Avendo però una clientela affezionata che conosciamo molto bene, spesso riusciamo ad anticipare le loro richieste e per lo stesso motivo ci buttiamo nel proporre cose nuove, quasi sempre con buoni esiti. Il materiale invenduto, che non possiamo rendere, lo esponiamo in offerta o lo proponiamo a prezzo scontato di volta in volta ai clienti/amici. La roba ferma da anni invece finisce nel cestone a 2 euro, della serie: che godano almeno loro!

Avete in programma iniziative di qualche tipo per il record store day?
Per il 21 aprile abbiamo messo un sacco di roba in offerta anche fino al 50%, ma siamo sempre pronti a contrattare… Quasi tutti vinili, si parla di circa 3/400 articoli. Ci saranno ovviamente anche tutte le tirature limitate uscite per l’occasione; ci sarà un buffet, con cose da mangiare e sopratutto da bere, e daremo anche qualche regalo. Insomma, come dice Cevoli…

L’episodio più strano, curioso, divertente o comunque memorabile capitato in negozio.
Non posso che rimandarti a quel piccolo capolavoro che è ‘L’ultimo disco dei Mohicani’ di Maurizio Blatto, che so che tu già conosci. Dono cose che succedono veramente… Richieste strane, bizzarre: “il dvd di Star Wars l’attacco dei ciclopi”, “il CD rap dei Fratelli Gemelli”, “l’album del Buena Vista Social Forum”…

(Intervista raccolta da Nico Toscani)

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