FREE FALL JAZZ

Il dramma vero è che quest’anno non c’è in TV il capodanno con Gigi D’Alessio. La tristezza però passa in fretta, poiché su Italia1 ci saranno in sequenza i primi due film di Fantozzi, e quindi tutto sommato è un upgrade: non ce ne voglia il buon Gigi, ma il maestro Canello e Pasquale Coppola sono un’altra cosa. Un posticino per le tastierone anni ’80 del nostro Final Countdown, però, come di consueto c’è sempre. ‘And Then There Were Three’ cantava uno dei gruppi più amati dal nostro egregio Negrodeath, e quest’anno proprio in tre siamo rimasti a compilare questo piccolo riepilogo di fine anno. Free Fall Jazz, però, è l’unico posto in cui gli assenti non hanno mai torto, e quindi anche chi, per un motivo o l’altro, oggi è missing in action resta sempre una persona serissima e rispettabile, già lo sapete.

I nomi che hanno messo d’accordo tutti noi “playlistari” sono Ambrose Akinmusire, autore di un ambiziosissimo album su Blue Note, il ritrovato Vijay Iyer, che torna a convincere dopo qualche prova sottotono, e Steve Coleman, già “premiato” nel 2015, che si conferma la solita certezza. Come già accaduto per il 2016, si è trattata di un annata complessivamente molto positiva e ricca di dischi di alto livello (menzione d’obbligo per le uscite della Pi Recordings almeno), e possiamo solo sperare che il trend positivo prosegua.

E anche quest’anno abbiamo dato. Mettete in fresco gli spumanti e sincronizzate gli orologi col maestro Canello!

NEGRODEATH 

Migliori (ordine casuale):

Ambrose Akinmusire “A Rift In Decorum”
Blue Note All Stars “Out Point Of View”
Jason Palmer “The Sudoku Suite”
Ron Miles “I Am A Man”
James Brandon Lewis “No Filter”
Rez Abbasi “Unfiltered Universe”
Miguel Zenon “Tipico”
Vijay Iyer “Far From Over”
Adam O’Farrill “Stranger Days”
Nasheet Waits “Between Nothingness And Infinity”
JD Allen “Radio Flyer”
Dayna Stephens “Gratitude”
Steve Coleman “Morphogenesis”
Rudy Royston “Rise Of Orion”
Sean Jones “Live At The Jazz Bistro”

Brutture:

la Centennial Trilogy di Christian Scott (da dimenticatoio), Angles 9 (cos’è, uno scherzo?), Roscoe Mitchell (non fosse per il suo nome in copertina non fregherebbe a nessuno).

EMA

(In ordine di preferenza):

Matt Mitchell – A Pouting Grimace
Tyshawn Sorey – Verisimilitude
Ambrose Akinmusire – A Rift in Decorum: Live at the Village Vanguard
Miguel Zenón – Típico
Steve Coleman – Morphogenesis
Vijay Iyer – Far from Over
Rudresh Mahanthappa – Agrima
Gabriele Mitelli – O.N.G. Crash
Gerald Clayton – Tributary Tales
Andromeda Mega Express Orchestra – Vula

 

NICO TOSCANI

(Ordine casuale):

Ambrose Akinmusire – A Rift in Decorum: Live at the Village Vanguard
Matt Mitchell – A Pouting Grimace
Tyshawn Sorey – Verisimilitude
Vijay Iyer – Far from Over
Jason Palmer “The Sudoku Suite”
James Brandon Lewis “No Filter”
Steve Coleman – Morphogenesis

 

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