FREE FALL JAZZ

George Coleman, per quanto non sia un nome così ricorrente, è uno dei maestri del sax post-bop, la cui lunga ombra è avvertibile in buona parte dei colleghi di strumento più giovani. L’ultima volta che abbiamo sentito parlare di lui è stato in occasione del NEA Jazz Master Award, di cui è stato insignito lo scorso anno. Ora, a ben diciotto anni dall’ultima uscita in studio, George torna con un nuovo album, ‘A Master Speaks’, in uscita per l’attivissima Smoke Sessions il prossimo 8 aprile. Saranno della partita musicisti ben rodati come Mike LeDonne (piano), Bon Cranshaw (basso) e George Coleman jr. per la prima volta alla batteria col padre. Il grande chitarrista Peter Bernstein comparirà in veste di ospite. Perché ci ha messo tanto per incidere un nuovo album? “Non mi piace molto registrare dischi, oggi, ma sono stato davvero contento di fare questo per la Smoke. Sono alla, sapete, al tramonto della mia carriera, così forse era giunto il momento.” (link) Un’affermazione agrodolce, che ci rende impazienti di ascoltare l’album del grande tenorista di Memphis – uno dei grandi sax emersi dagli anni ’50, distintosi con onore presso le corti di BB King, Max Roach, Miles Davis, Slide Hampton, Herbie Hancock, Elvin Jones e molti altri.
(Negrodeath)

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