FREE FALL JAZZ

Musicista sofisticato e versatile, giunto ormai ad una propria classicità, Matthew Shipp negli ultimi anni sembra incline a concentrare gli sforzi sul formato, a lui particolarmente congeniale, del piano trio. ‘The Conduct Of Jazz’ è il nuovo album e inaugura una nuova formazione, visto che al fedele bassista Michael Bisio si aggiunge ora il veterano della batteria Newman Taylor Baker. Registrato questo cambiamento, il nuovo disco vede Shipp lavorare di fino con tutto il suo vasto armamentario tecnico e compositivo, oltre che con l’enciclopedica conoscenza della storia del piano jazz. E non stupisca il titolo, visto che questo album sembra quasi una dichiarazione d’intenti, del tipo “questa musica si fa così”. Fedele a sè stesso, Shipp fa ampio uso di motivi minimali ed inquietanti (‘Insensitive Touch’), temi blues fra Monk ed Ellington (la spigolosa, divertentissima title track), groove energico e podersi cluster rimbombanti (‘Blue Abyss’), botta e risposta fra i tre strumenti in lunghe improvvisazioni collettive dall’amplissima escursione dinamica (‘The Bridge Across’). Il piano è protagonista, se non altro perché delinea il materiale tematico e cattura l’attenzione, ma i suoi compagni lo supportano con intelligenza ed inventiva: da Bisio, che si prende pure una cupa parentesi con l’archetto nell’irrisolta tensione di ‘Ball In Space’, a Baker, che con un ampio uso dei piatti contrasta, punteggia, e in definitiva arricchisce il complesso lavoro del leader.

Di nuovo, Matthew Shipp riesce a rendere familiare lo stravagante (o viceversa), confermandosi ancora uno dei nomi di punta del panorama odierno.
(Negrodeath)

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