Pianista dallo stile sobrio ed elegante, Danny Grissett si è fatto conoscere in primo luogo per la lunga militanza nel quintetto di Tom Harrell, con cui ha inciso diversi ottimi album, nonché al fianco di Jeremy Pelt, Jimmy Greene, Lage Lund e molti altri. Può vantare anche una consistente discografia da leader, di cui ‘The In-Between’ è il quinto capitolo. Cinque standard, incluse belle versioni di ‘Stablemates’, ‘The Kicker’ e ‘How Deep Is The Ocean’, e cinque brani originali, una notevole varietà di situazioni e atmosfere, ma la comune volontà di esplorare le premesse del tema tenendosi vicini al carattere emotivo del tema stesso, prendendosi tutte le libertà del caso con la forma: è questa, ascolto dopo ascolto, la sensazione che si ricava. La scelta dei comprimari ovviamente è azzeccata al millimetro, dal dinamico tandem ritmico composto da Vincente Archer (basso) e Bill Stewart (batteria) al tenore di Walter Smith III, musicista perfetto per il trattamento obliquo, allusivo del materiale melodico. Il suono del gruppo è arioso, ma allo stesso tempo energico quando serve, vedi l’irregolare blues ‘Blue J’ o la dirompente ‘The Kicker, mentre altrove si cerca un taglio più disteso, quasi onirico, senza per questo sacrificare il giusto swing: è il caso di ‘Winter Silence’ o di ‘Dreamsville’ (quest’ultima in trio), ambigue divagazioni ancorate a terra esclusivamente dalle linee melodiche create ex-novo a partire da schegge di tema, in un ideale connubio di Herbie Hancock e Ahmad Jamal.
Complessità e forza comunicativa, presenti in abbondanza, fanno di ‘The In-Between’ un ottimo album di jazz moderno, ennesimo centro della benemerita Criss Cross.
(Negrodeath)