FREE FALL JAZZ

Hank Crawford è uno di quegli infaticabili lavoratori della black music che meriterebbero maggior considerazione. Polistrumentista (sax contralto e baritono, pianoforte), arrangiatore per complessi soul e r&b, direttore musicale della band di Ray Charles dal ’59 al ’63, persino rocker nel gruppo Little Hank And The Rhythm Kings, Crawford ha messo le sue grandi doti al servizio dell’espressività, trovando un approdo naturale in quel soul jazz che esplose negli anni ’60 – e che qui da noi è sempre stato visto col fumo negli occhi… e il cemento nelle orecchie, verrebbe da aggiungere, grazie al lavoro di certa ottusa critica. ‘True Blue’ è uno dei molti dischi incisi dal sassofonista negli anni ’60 su Atlantic, la casa discografica dei fratelli Ertegun. Oltre al sax del leader, che ben sintetizza il souno blues di Johnny Hodges e Louis Jordan con l’inevitabile influsso di Charlie Parker, spiccano il sapiente lavoro di scrittura e arrangiamento, nonché la grande energia del gruppo. Il soul jazz di ‘True Blue’ è un ottimo saggio di black music per piccola band (un settetto), caratterizzato da tutti gli elementi tipici di questa musica, dai call-and-response fra strumenti agli incisivi riff dei fiati, passando per l’utilizzo della forma blues e magnifici assolo ricchi di melodia e feeling. Abbiamo numeri fantastici, veloci, ricchi di riff memorabili dal grande impatto, come ‘Shake-a-Plenty’ o l’irresistibile ‘Skunky Greene’, torridi r&b, e altri dove la band respira, adagiandosi su blues rilassato ed avvolgente di ‘Mellow Down’ o sullo spiritual agrodolce di ‘Two Years Of Torture’.

Chi non conoscesse Hank Crawford e magari nemmeno questo stile di jazz farebbe bene a procurarsene una copia e a goderne, fregandosene di tutti quelli che parlano a vanvera di “musica commerciale”. Si tratta di musica molto accessibile e di grande valore tecnico ed espressivo, parte essenziale dell’identità storica del jazz.
(Negrodeath)

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