FREE FALL JAZZ

Con ‘Reminiscent’ Dayna Stephens rivede un’idea un tempo molto popolare, quella della “tenor battle”. Su questo tipo di registrazioni si dovrebbero dipanare un bel po’ di quei luoghi comuni che le riducono a blowin’ session tutte tecnica e zero contenuti. In realtà le tenor battle funzionano bene quando i musicisti sono ben assortiti e complementari, capaci cioè di completarsi a vicenda nel suono e nel fraseggio, creando così una tensione positiva. E’ ciò che succede in questo lavoro d’ampio respiro, in cui Stephens e il bravissimo coetaneo Walter Smith III collaborano per esaltare l’atmosfera, i colori, le implicazioni melodiche dei temi, originali e non, assieme ad una sezione ritmica deluxe composta da Aaron Parks (piano), Mike Moreno (chitarra), Harish Raghavan (basso) e Rodney Green (batteria).  Le iniziali ‘Seems Like Yesterday’ e ‘Isn’t That So?’ sono trascinanti, come ci si può aspettare in occasioni simili, ma fin da ‘Blue In Green’ si cambia tono: il classico di Miles Davis e Bill Evans assume i colori di un “indigo” ellingtoniano e i due sax alterano splendidi momenti d’insieme (melodie armonizzate, assolo simultanei) a brillanti momenti solitari, dove spicca il poderoso baritono di Stephens; pure ‘Our World’ viaggia su coordinate analoghe, con i due fiati uniti in una nube vaporosa di suono. Soprano (Stephens) e tenore (Smith) sono protagonisti di ‘A New Beginning’, brano pulsante e ricco di groove – l’assenza di strumenti armonici lo rende arioso e disteso. Questo registro non troppo veloce, in cui grande importanza rivestono glissando e suoni vibrati dalle mille sfumature, costituisce la vera cifra stilistica del disco e dell’estetica del leader, cui Smith si adegua con intelligenza e sensibilità. La conclusione è affidata a ‘Blues Up And Down’ di Gene Ammons e Sonny Stitt, autori di memorabili “tenor battle” e omaggiati con una rilettura pianoless energica e grintosa del loro classico.

Consigliatissimo agli ammiratori di Dayna Stephens come di Walter Smith III, ‘Reminiscent’ getta una luce nuova su una prassi frettolosamente archiviata dai più.
(Negrodeath)

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