FREE FALL JAZZ

Da queste parti tendenzialmente preferiamo la musica di chi nei manicomi fa il paziente (per esempio Lionel Pillay, di cui speriamo di parlarvi presto) piuttosto che il tutore. E Simon Rose, americano ma residente in maniera quasi stabile nel vecchio continente, a disposizione dei centri d’igiene mentale mette proprio la sua esperienza di docente.

Parallelamente all’attività di educatore, Rose ha sempre coltivato la passione per il sassofono, specialmente in ambito free jazz, suonando con numerose formazioni e collaborando con una sterminata lista di nomi più o meno noti dell’underground del settore. ‘Schmetterling’ è ora l’audace (?) tentativo di sintetizzare l’insegnante e il musicista in un’opera unica, traendo un disco da una sessione registrata presso l’ospedale psichiatrico St. Joseph Krankenhaus di Berlino. Ora, non sarò esattamente un esperto di psicoterapia, ma prendere una manica di matti ed esporli a due ore di concerto free jazz mi sembra un po’ gettare benzina sul fuoco, ma tant’è.

L’esperimento produce 14 pezzi completamente improvvisati per solo sax tenore (in scia a ‘Procession’, inciso nel 2005 per solo contralto), con uno stile che a tratti rimanda a Evan Parker (che pure fa parte della sterminata lista di cui sopra) e a Mats Gustaffson (quest’ultimo in particolare nelle sonorità più aspre). La peculiarità del suono di Rose è però l’andamento lento (cit.): sia durante le emissioni più gravi e vicine al vero e proprio rumore bianco che durante gli squeak acutissimi, l’improvvisazione mantiene sempre un ritmo sostenuto e praticamente mai si lascia andare a cascate di note iperveloci. Detto questo, va anche sottolineato come in generale, nonostante la buona forma, si dica poco o nulla in ‘Schmetterling’ che non sia stato già detto altrove, e proprio la sua natura di improvvisazione libera per un solo strumento alla lunga diventa un po’ tediosa e lo rende prodotto di nicchia, destinato ad una cerchia di appassionati ben precisa. Se pensate possa fare al caso vostro difficilmente resterete delusi; gli amanti del groove e della melodia passino tranquillamente oltre. (Nico Toscani)

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