FREE FALL JAZZ

‘Wondaland’ è il secondo album con cui Jason Palmer rende omaggio ad una delle sue cantanti preferite. ‘Take A Little Trip’ era dedicato alla figura di Minnie Riperton, mentre oggi è il turno della bravissima Janelle Monae, una star in America ma pressoché sconosciuta da queste parti. Il criterio alla base dei due dischi è piuttosto simile, perché pure qui le melodie portanti dei temi vengono armonizzate in maniera nuova e originale, mentre gli assolo ne sviluppano logicamente le implicazioni melodico-ritmiche in robuste jam a fuoco a lento, con citazioni quasi letterali ben piazzate per rafforzare il gioco di specchi. Si tratta di jazz intriso di soul e funk, come ben evidenziato dall’interazione di piano Rhodes e chitarra, con un attento equilibrio fra i due strumenti armonici e una batteria (il fido Lee Fish) che lavora spessissimo con spazzole e piatti, privilegiando il tocco leggero. Il suono di gruppo che ne esce è al solito arioso, tipico di Palmer. Si segnala il nuovo sassofonista Godwin Louis, dotato di una bella voce blues fra Cannonball Adderley e Kenny Garrett, perfetto contraltare del leader e della sua tromba, dal fraseggio brillante, vivace, di rado frenetico ma mai scontato. Il repertorio, tranne ‘Look Into My Eyes’ con la sua atmosfera enigmatica e sospesa (unico brano in cui il trombettista non suona, lasciando lo spazio al sax), proviene dal capolavoro ‘The Archandroid’, che consigliamo caldamente. Particolarmente riuscite ‘Neon Valley Street’ dove gli strumenti entrano sfalsati, e l’improvvisazione collettiva e funky della gioiosa title track.

Ennesima conferma per un musicista che meriterebbe molta più considerazione. Da sottolineare come ‘Wondaland’ sia perfetto per introdurre nuovi ascoltatori al jazz.
(Negrodeath)

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