FREE FALL JAZZ

Negli ultimi anni si è parlato in lungo e in largo di Robert Glasper sulla scia dei due ‘Black Radio’, invero piuttosto deboli. In realtà il texano aveva dimostrato il suo talento altrove, nei due album in trio e nelle molte collaborazioni come sideman. Oggi ‘Covered’, registrato dal vivo ai Capitol Studios di Los Angeles di fronte ad un piccolo pubblico, tira le fila del discorso: ricostruisce il trio con i fidati Vincente Archer (contrabbasso) e Damion Reid (batteria), rilegge in chiave acustica alcuni estratti dai ‘Black Radio’ e aggiunge al mix pure qualche canzone contemporanea ed un evergreen come ‘Stella By Starlight’. Il pianista privilegia la percussività e l’aspetto ritmico del pianoforte, ma con un tocco spesso e volentieri leggero, scomponendo i temi melodici in brevi frammenti che poi vengono iterati, variati con sicurezza e fantasia; basso e batteria, mai coperti dal piano, elaborano pattern vicini all’hip-hop e alla musica elettronica, con ostinati, secchi colpi di rullante e la flessibilità del jazz in filigrana. La lezione dell’Herbie Hancock di un capolavoro sottovalutato come ‘Inventions And Dimensions’ è stata assimilata benissimo, l’impronta stilistica generale si avvicina un po’ a quella di Vijay Iyer, pur con tutte le differenze del caso. Non tutto è perfetto, vedi le soporifere ‘Reckoner’ (Radiohead) e ‘Good Morning’ (John Legend), probabilmente per la povertà delle melodie originali, mentre i tredici minuti di ‘In Case You Forgot’ alternano controllate esplosioni stride, sospensioni armoniche, improvvise citazioni di ‘Time After Time’ (quella di Cindy Lauper) interpolate quasi come un sample, e indovinati assolo di basso e batteria.

Se il tentativo è quello di riunire, in un programma organico, tutte le diverse anime di Glasper e saldare passato e presente del jazz, può dirsi riuscito quasi del tutto.
(Negrodeath)

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