FREE FALL JAZZ

Facciamo una chiacchierata con un bravo sassofonista italiano che è doppiamente emigrato. Il calabrese Christian Ferlaino ha trascorso infatti molti anni a Bologna, anni fruttuosi vista la sua militanza nei Comanda Barabba. Di seguito il nostro eroe valicando le Alpi con sprezzo del pericolo, si trasferisce ad Amsterdam, dove attualmente lavora. Allora procediamo con il nostro solito disordine parlando di un bel disco dei New Dog che ho tra le mani. Il Titolo è Double Headed Pug, sfornato dalla Try Tone (www.trytone.org). Davvero un bel lavoro che alterna saggiamente momenti lirici ispirati, atmosfere aperte e sospese e molta grinta ritmica.

Ciao Christian, benvenuto a Call and Response. Parlaci un po di questo disco nello specifico, di come hai conosciuto i musicisti, come sono costruiti i brani, vai a ruota libera.
Il disco mette insieme un po’ di musica scritta qualche anno fa, quando ero ancora a Bologna. Avevo messo insieme la band New Dog per suonare questi brani. Quando mi sono trasferito, ho ricominciato la band con nuova line-up in Olanda. Alcuni musicisti li conoscevo già, altri li ho conosciuti vivendo li. C’è voluto un bel po’ per trovare una line-up funzionante o stabile, Amsterdam è anche una città “di passaggio” per molti musicisti, ma alla fine ci sono riuscito. I ragazzi sono fantastici, il confronto sulla musica è sempre vivo, anche sui brani già consolidati. Il loro contributo alla musica che scrivo per il gruppo è enorme. Sebbene i brani abbiano, almeno in origine, una forma chiara, può succedere che questa venga stravolta portandoci su territori inaspettati. Tutti nella band siamo molto interessati alla improvvisazione, in tutti i suoi aspetti e sebbene si suoni della musica che prova ad assomigliare al jazz, l’approccio è molto più vicino a quello dell’improvvisazione libera. Questo si manifesta principalmente a livello della forma, che è uno degli aspetti della musica che maggiormente mi intriga. Cerchiamo di costruire un percorso sempre diverso, sebbene nel rispetto di alcuni elementi specifici dei brani.

Facciamo un viaggio nel tempo Christian. Collaborazioni e progetti passati ai quali sei particolarmente legato e visioni del futuro, cosa farai? cos’hai in mente?
Fra le collaborazioni del passato, se così si può dire, visto che ancora capita di suonare insieme, sebbene meno di frequente, non posso non citare i musicisti della scena di ricerca bolognese. Comanda Barabba in primis, musicisti coi quali siamo letteralmente cresciuti insieme (musicalmente e anagraficamente visto che suoniamo insieme da 15 anni). I musicisti di Bassesfere, fra tutti Fabrizio Puglisi ed Edoardo Marraffa; EL (Alberto Fiori, Francesco Guerri e Giovanni Falvo) coi quali avevamo intrapreso un percorso di ricerca tra la musica e le arti performative. E poi Nicola Guazzaloca e tutti i musicisti che ruotano e ruotavano attorno alla Scuola Popolare di Musica Ivan Illich, una vera risorsa per la città di Bologna. Fra le altre collaborazioni che maggiormente hanno influito sul mio modo di vedere la musica citerei Anthony Braxton e molti musicisti della scena olandese come Michael Moore, Dirk Bruinsma, Wilbert de Joode e, fra quelli della mia generazione, Yedo Gibson, Natalio Sued, Tristan Renfrow e Renato Ferreira.
Per il futuro… Bella domanda, il futuro al momento è una idea molto eccitante e preoccupante allo stesso tempo. Mi è stato offerto un PhD in Scozia nel corso quale svilupperò una ricerca musicale molto interessante ed ambiziosa. Al momento sto lavorando ad un solo di sassofono che rappresenterà il primo passo di questa ricerca. Sempre inerente ad essa, sto scrivendo per quartetto di sassofoni e ho altre idee in testa. Ma il PhD deve ancora iniziare, quindi direi che aspettiamo per vedere dove mi porteranno tutte queste novità. Ah.. e sto finendo di scrivere dei nuovi brani per New Dog, la musica sarà un bel po’ diversa dal primo disco, mi sa…

Cosa pensi della situazione generale del jazz in Italia? Vivendo all’estero hai un punto di vista più distaccato, o ti incazzi come tutti noi?
È una domanda difficile e richiederebbe una risposta molto lunga. Partiamo dalla risposta più facile: si, mi incazzo come tutti. Quello che vedo è una certa tendenza di molti festival e programmatori a pretendere di assecondare i gusti e le voglie del pubblico, probabilmente per “andare sul sicuro”. Di conseguenza sembra essere molto difficile introdurre novità musicali nella scena italiana. Io credo però che il pubblico sia interessato a musiche nuove, che sia molto più curioso di quanto i programmatori non credano. Questo atteggiamento pavido finisce per limitare fortemente l’accesso dei giovani al mercato… E c’è pieno di giovani musicisti fantastici in Italia! Per fortuna esistono anche molti programmatori particolarmente avveduti, e per fortuna i musicisti creativi di solito sono molto intraprendenti e si creano i loro spazi dove poter esprimersi, probabilmente con molta più libertà di quanto non possa accadere negli ambiti più alti, senza compromessi.

Dacci tutti i tuoi contatti, dove possiamo ascoltare la tua musica?
C’è il mio sito internet: www.christianferlaino.com
E il mio Soundcloud, dove carico i lavori in corso d’opera e le registrazioni “non ufficiali”. Anche se a dire il vero ci tengo dietro poco… www.soundcloud.com/christian-ferlaino/

(Intervista raccolta da Carlo Cimino)
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