Walter Smith III è noto innanzitutto grazie al suo ruolo di sassofonista nel gruppo di Ambrose Akinmusire, di cui è grande amico da anni. Oltre a comparire su varie registrazioni in veste di sideman, Smith può vantare pure una discografia a suo nome, non particolarmente folta, ma sempre di elevata qualità , di cui ‘Still Casual’ è il quarto e più recente capitolo. Ad accompagnarlo troviamo una gruppo di fidati amici del suo giro: il pianista Taylor Eigsti, il chitarrista Matthew Stevens, il bassista Harish Raghavan, il fantastico Kendrick Scott alla batteria. Con un simile cast, Smith scrive una decina di brani adatti a mettere in risalto le qualità di tutti, lavorando su un suono complessivo imponente e ricco di sfumature, dove momenti energici e riflessivi convivono senza sforzo, pure all’interno dello stesso pezzo. Dati i temi, il gruppo li esplora con attenzione ed equilibrio, con i bravissimi Raghavan e Scott sempre pronti a trovare i groove giusti nonché a regolare la tensione. Ne è un ottimo esempio ‘Processional’, quasi svagata ed indeterminata nel moto armonico quando sono di scena piano e chitarra, e capace di esplodere poi in un poderoso ritmo hip-hop al momento dell’entrata del sax. ‘Greene’, dedicata a Jimmy Greene e alla famiglia colpita dalla tragedia di Sandy Hook, è una preghiera che sale di’intensità lungo l’appassionato solo del leader, per poi ritornare all’atmosfera raccolta dell’inizio. Ma ovviamente ci sono pure i momenti aggressivi, come ‘Foretold You’, ‘Kaleidoscope’, l’impegnativa ‘About 360′ che rilegge in chiave contemporanea i tipici crescendo hard dei Jazz Messengers. Tre brani vedono la presenza di Ambrose Akinmusire e della sua inconfondibile tromba.
Ottimo album, fresco e modernissimo. Walter Smith III si conferma uno dei più interessanti musicisti della sua generazione, sia come sassofonista (scuola Shorter/Turner) che come compositore e leader.
(Negrodeath)